Brindiamo all’incontro tra la disabilità visiva e la produzione di birra

Etichetta in Braille e un “QR Code” che ne racconta la storia: frutto del felice incontro tra l’Istituto Davide Chiossone ONLUS per ciechi e ipovedenti di Genova e il mastro birraio Matthias Müller, “La Stella” di Natale non è una semplice birra, ma un simbolo di inclusione, accessibilità e solidarietà e anche il sigillo di un impegno che potrebbe avviare numerose persone con disabilità visiva alla professione di mastri birrai
Birra "La Stella" di Natale
“La Stella” di Natale, birra frutto della collaborazione tra l’Istituto Chiossone di Genova e il mastro birraio Matthias Müller

Come ogni birra di Natale porta con sé il gusto speziato degli aromi delle feste, ma “La Stella” di Natale, denominata anche come “la prima birra multisensoriale”, frutto della collaborazione tra l’Istituto Davide Chiossone ONLUS per ciechi e ipovedenti di Genova e il mastro birraio Matthias Müller, ha anche il “gusto” dolce che solo una buona azione sa dare.
È un simbolo di inclusione, accessibilità e solidarietà: una speciale etichetta in Braille, infatti, rende la birra accessibile alle persone non vedenti e ipovedenti, mentre un QR Code ne racconta la storia, una storia che è l’incontro tra i responsabili dell’Ente genovese, il quale, tra residenti e ambulatoriali, “ospita” settecento persone. «Circa 550 (300 in età evolutiva e 250 in età adulta) ciechi o ipovedenti frequentano il centro per valorizzare i sensi residui e imparare a condurre una vita il più possibile ricca», spiega Francesca Bottaro, responsabile della comunicazione dell’Istituto Chiossone. «Invece – aggiunge – altri 200 sono stanziali e sono anziani, persone con pluridisabilità gravi e persone con disturbi intellettivo relazionali».

Chi pensa che si tratti “solo di una birra” è sulla via sbagliata. È un segno che l’Istituto Chiossone e il mastro birraio Müller hanno voluto dare, un sigillo su un impegno che si sono presi per avviare le persone ipovedenti alla professione di mastri birrai. «È il nostro sogno nel cassetto – dice Bottaro -: vorremmo infatti dimostrare che le persone cieche non sono brave solo al centralino. Abbiamo attivato un progetto e richiesto fondi europei per iniziare i nostri ragazzi a questa professione. Stiamo lavorando anche sull’accessibilità del birrificio di Busalla (Genova), che potrebbe in futuro fare da “scuola” per loro».
Ne è convinto anche Müller, pensando che il suo mestiere, per il quale il gusto e l’olfatto hanno un ruolo chiave, potrebbe essere ben interpretato da persone che non vedono o vedono molto poco. Quindi, perché non brindare all’incontro tra il mondo dei non vedenti e quello della produzione birraia?

Testo già apparso in “InVisibili”, blog del «Corriere della Sera.it» (con il titolo “La birra di Natale ‘accessibile’ e il sogno dei ciechi di diventare mastri birrai”). Viene qui ripreso – con alcuni riadattamenti al diverso contenitore – per gentile concessione.

La birra “La Stella” di Natale si può trovare alla Bottega Solidale Altromercato di Genova o su ordinazione presso l’Istituto David Chiossone ONLUS. Per ogni bottiglia acquistata (15 euro), 5 euro andranno direttamente a sostegno delle attività del Chiossone. Per ulteriori informazioni: sostenitori@chiossone.it.

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