Troppe persone con disabilità non possono scegliere cosa fare della propria vita

È partendo da questa consapevolezza che la Federazione lombarda LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità) ha lanciato la campagna denominata “Voglio vivere come dico io”, con l’obiettivo appunto di sensibilizzare i Cittadini e le Istituzioni sul diritto alla vita indipendente per le persone con disabilità, declinando tale diritto all’interno di diversi luoghi della vita quotidiana, dalla città alla casa, dalla scuola all’ufficio, e più in generale sui posti di lavoro, dal parco agli altri luoghi del tempo libero
LEDHA: "Voglio vivere come dico io"
L’immagine-simbolo della campagna “Voglio vivere come dico io”, lanciata recentemente dalla Federazione LEDHA

Lanciata alla fine dello scorso anno dalla LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità, componente lombarda della FISH-Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e realizzata nell’àmbito del progetto Alzare lo sguardo insieme, grazie al contributo della Fondazione Cariplo, la campagna denominata Voglio vivere come dico io ha il volto di una donna che vola a bordo di una joelette (la speciale carrozzina progettatas per affrontare in particolare i sentieri di montagna), sostenuta da palloncini colorati, il tutto per sensibilizzare i Cittadini e le Istituzioni sul diritto alla vita indipendente per le persone con disabilità, declinando tale diritto all’interno di diversi luoghi della vita quotidiana, dalla città alla casa, dalla scuola all’ufficio, e più in generale sui posti di lavoro, dal parco agli altri luoghi del tempo libero.

«La Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità – spiegano dalla LEDHA – sancisce all’articolo 19 (Vita indipendente ed inclusione nella società) che tutte le persone con disabilità devono avere “la possibilità di scegliere, su base di uguaglianza con gli altri, il proprio luogo di residenze e dove e con chi vivere e non siano obbligate a vivere in una particolare sistemazione”. Ancora oggi, invece, molte persone con disabilità non hanno la possibilità di scegliere che cosa fare della propria vita: con chi abitare, a quali attività dedicarsi, da chi farsi assistere. Perché sono sempre “altri” a decidere per loro e secondo criteri che non sono spesso quelli della persona. Senza dimenticare il fatto che la segregazione è una prassi (purtroppo) ancora molto diffusa».

Con tale iniziativa la LEDHA intende anche fornire un ulteriore supporto alla Proposta di Legge Regionale denominata Politiche di welfare sociale regionale per il riconoscimento del diritto alla vita indipendente e all’inclusione sociale di tutte le persone con disabilità (se ne legga già ampiamente anche sulle nostre pagine), presentata nel mese di novembre scorso, con l’obiettivo di garantire questo diritto a tutte le persone con disabilità, e in particolare a chi ha bisogno di maggior sostegno, nonché alle persone che faticano maggiormente a esprimere le proprie preferenze e a vederle riconosciute.
«Mettere al centro dei progetti di vita indipendente i sogni, i desideri, i progetti e le passioni delle persone con disabilità – concludono dalla LEDHA – è un obiettivo che può essere raggiunto e la nostra organizzazione farà di tutto per tradurlo in realtà». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@ledha.it.

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