Perché sono favorevole a sperimentare le fasce da braccio anche in Italia

«Ausilio ancora poco conosciuto – scrive Charlotte Napoli -, la fascia da braccio, in tedesco “Blinden Armband”, è uno strumento di segnalazione della disabilità visiva ampiamente utilizzato nei Paesi di lingua tedesca e, sebbene con simboli diversi, anche nel mondo anglosassone. Provarlo anche nel nostro Paese non costa nulla e saranno le stesse persone con disabilità visiva a dare il proprio parere in proposito, senza farsi condizionare da dogmatismi e ideologismi»

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Autismo: dalla diagnosi alle cause passando per la genetica

Negli ultimi anni nuove tecnologie di sequenziamento genico hanno permesso di individuare oltre cento geni implicati nelle origini dell’autismo e di studiarne le mutazioni. In tale àmbito, quindi, i test genetici sono diventati un potente strumento di diagnostica: ma quale tipo di test è oggi possibile fare? A quale età e con quale successione è più opportuno eseguirli? Tutte riflessioni e domande che saranno al centro del seminario in rete “Autismo: dalla diagnosi alle cause passando per la genetica”, promosso per il 30 gennaio dall’Associazione ANGSA Lombardia

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Due passaggi necessari per un contesto scuola realmente inclusivo

«Spesso, purtroppo, vi è un abisso – scrive Giovanni Maffullo – fra il “dichiarato” che si legge nei documenti strategici degli istituti scolastici e quanto viene realizzato, in genere con bassa qualità inclusiva per gli studenti con Bisogni Educativi Speciali e in particolare con disabilità. Ma ci sono due passaggi, riguardanti rispettivamente il momento in cui scegliere il tipo di Percorso Educativo Individualizzato e il referente per l’inclusione, che, se attuati, potrebbero migliorare la situazione delle scuole superiori»

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Vaccinazioni anti-Covid e amministrazione di sostegno

L’VIII Sezione Civile del Tribunale di Milano e la IV Sezione Civile del Tribunale di Monza, ovvero le Sezioni competenti in materia di Amministrazione di Sostegno e Tutele, si sono recentemente pronunciate con due Direttive sulle modalità operative afferenti il rilascio del consenso informato, nell’interesse delle persone amministrate/tutelate, in ordine alla vaccinazione anti-Covid-19

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Un corso di training autogeno, a sostegno delle famiglie con disabilità

«Raggiungere uno stato di distensione fisiologica e calma interiore grazie alla tecnica di rilassamento del training autogeno, che mette in gioco i sistemi coinvolti negli stati di ansia e di tensione (muscolare, vascolare, cardiaco, respiratorio, addominale e cefalico), generando quel benessere psicofisico prezioso per la prevenzione del disagio e della malattia»: è l’obiettivo del nuovo corso di training autogeno promosso dalla Fondazione Ariel, nata in Lombardia nel 2003 per rispondere ai bisogni delle famiglie di bambini con paralisi cerebrale infantile e altre disabilità neuromotorie

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Situazione difficile per quei Centri Riabilitativi della Toscana

«Denunciamo nuovamente l’inadempienza e l’indifferenza dell’USL Toscana Centro nell’erogazione dei fondi di sostegno per la chiusura del periodo di lockdown da marzo a giugno. Inoltre, il mancato rinnovo degli Accordi relativi alle prestazioni riabilitative per le persone con disabilità grave e gravissima crea grave incertezza»: lo hanno scritto al Presidente della Regione Toscana i Centri di Riabilitazione per la disabilità neuropsichica intellettiva e relazionale grave e gravissima dell’area fiorentina USL Centro, tornando a denunciare una situazione che si protrae ormai da tempo

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Terapie digitali: nuova opportunità per i trattamenti dell’autismo (e non solo)

«Finalmente anche in Italia si parla di terapie digitali – ha dichiarato Daniela Mariani Cerati, del Comitato Scientifico dell’Associazione ANGSA – che permettono di affrontare malattie complesse come l’autismo attraverso modifiche dei comportamenti disfunzionali, in un modo che non potrebbero fare le molecole chimiche o biologiche e senza gli effetti collaterali di queste ultime». E domani, 19 gennaio, un seminario in rete ruoterà sulla presentazione del volume “Terapie digitali, un’opportunità per l’Italia”, con la partecipazione dei vari esperti che ad esso hanno contribuito

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I mattoncini Lego in Braille: imparare giocando è il miglior modo di apprendere

«I bambini non vedenti o sofferenti di danni o difetti alla vista hanno la stessa voglia di apprendere, giocare e sviluppare fantasia e creatività dei loro coetanei privi di problemi visivi, e questo ci ha convinti a lanciare il prodotto, perché da sempre siamo convinti che imparare giocando sia il miglior modo di apprendere»: lo ha dichiarato l’amministratore delegato della Lego Foundation, a proposito dei “Lego Braille Bricks”, ovvero i celebri mattoncini Lego realizzati in Braille e lanciati a partire dal 2019 già in vari Paesi

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