«Con oltre 10 milioni di casi e 150.000 vittime, l’India è il secondo Paese al mondo per numero di persone colpite dal Covid-19. L’emergenza sanitaria si lega a quella economica e sociale, rendendo la situazione allarmante e tra le persone ad essere più colpite ci sono segnatamente quelle con disabilità, che in India sono circa 29 milioni, su una popolazione di un miliardo e 300 milioni. Sono soggetti a dir poco vulnerabili, che nelle emergenze rischiano di essere ancora più isolati e discriminati: basti pensare che l’84% di essi è stato costretto a prendere in prestito denaro per procurarsi cibo».
A sottolinearlo è CBM Italia – componente nazionale dell’organizzazione umanitaria impegnata nella cura e nella prevenzione della cecità e disabilità evitabile nei Paesi in cerca di sviluppo – che in India è già attiva da tempo nel piano di risposta all’emergenza, supportando una serie di progetti tramite i quali vengono garantiti kit igienici e materiale sanitario alle persone con disabilità e alle loro famiglie, organizzati screening oculistici porta a porta, per offrire cure anche alle persone che vivono nei villaggi più remoti (5.852 beneficiari raggfiunti, tra luglio e ottobre dello scorso anno), e ancora, promossa una campagna di sensibilizzazione sui comportamenti da tenere per prevenire il contagio del virus, una campagna tutta accessibile anche alle persone con disabilità sensoriali.
«Sono certamente attività fondamentali – dichiarano dall’organizzazione – se si considera che durante l’emergenza molti servizi sanitari sono stati interrotti e due persone su cinque non hanno avuto accesso alle cure mediche. Salute della vista, ma non solo. Per coloro, quindi, che nel Paese lavorano nell’economia informale e che dopo il lockdown erano ancora più a rischio di povertà, abbiamo fornito sostegno, distribuendo kit alimentari, senza nemmeno far mancare supporto ai bambini e alle bambine con disabilità, ricordando che il 73% di loro durante il lockdown non ha avuto accesso all’educazione. Un’emergenza, questa, relativamente rientrata attraverso attività di formazione sull’educazione inclusiva rivolte agli insegnanti, che una volta formati hanno organizzato lezioni a distanza o, in assenza di connessione, al telefono».
Oltre dunque a tutte le azioni menzionate, CBM ha lanciato, nei confronti dell’India, anche la nuova, specifica campagna denominata Nessun bambino deve rimanere cieco nell’emergenza (se ne legga a questo link), che tutti possono sostenere. (S.B.)
A questo link è disponibile un approfondimento sugli interventi di CMB Italia in India. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Anita Fiaschetti (anita.fiaschetti@cbmitalia.org).
Articoli Correlati
- Riparte la FISH Sardegna, con entusiasmo e consapevolezza Dopo un lungo periodo di commissariamento, la FISH Sardegna (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) ha ricostituito le proprie basi, nominando nuovi organi sociali ed eleggendo alla Presidenza Pierangelo Cappai,…
- Una buona cooperazione allo sviluppo fa bene a tutte le persone con disabilità «Se con i progetti di cooperazione internazionale allo sviluppo - scrive Giampiero Griffo, concludendo la sua ampia analisi sulle azioni in questo settore - verrà rafforzata la voce delle persone…
- L'integrazione scolastica oggi "Una scuola, tante disabilità: dall'inserimento all'integrazione scolastica degli alunni con disabilità". Questo il titolo dell'approfondita analisi prodotta da Filippo Furioso - docente e giudice onorario del Tribunale dei Minorenni piemontese…