«L’inserimento delle persone con autismo nel mondo del lavoro è una fase cardine nel percorso della loro integrazione sociale e nella conquista dei diritti. Il lavoro, infatti, non è solo uno strumento di sostegno economico, ma anche un mezzo di espressione del proprio essere, una possibilità di affermazione e riconoscimento sociale»: era stato partendo da questa consapevolezza che l’Associazione torinese Autismo e Società aveva realizzato nel capoluogo piemontese BiStrani, un bistrot nato con l’obiettivo di favorire appunto l’inserimento sociale e lavorativo delle persone nello spettro autistico.
Di BiStrani ci eravamo ampiamente occupati a suo tempo anche sulle nostre pagine e quell’iniziativa è stata recentemente presentata da Autismo e Società nel corso del convegno online tenutosi in dicembre, sul tema Opportunità di lavoro per persone autistiche (a questo link ne è disponibile la registrazione integrale), durante il quale è stato anche redatto l’importante documento intitolato Rilanciare la cultura inclusiva e l’inserimento lavorativo delle persone con autismo e disabilità intellettiva (disponibile integralmente a questo link), consegnato alla deputata Lisa Noja, pure presente all’evento, che si è presa carico di recarlo alle Commissioni Parlamentari di competenza. Su quello stesso teso, inoltre, è stata anche lanciata una campagna di adesione (per sottoscriverla, si vada a questo link).
«Quel documento – spiega Cristina Calandra di Autismo e Società – fotografa la situazione delle cause dell’inoccupazione delle persone con autismo e altre disabilità intellettive nel nostro Paese e fornisce, per contro, le indicazioni per costruire percorsi di avviamento al lavoro o all’occupazione, sin dalla tenera età e con il coinvolgimento di tutta la società».
Sulla medesima linea di lavoro, Autismo e Società, insieme all’Associazione L’Ortica di Milano, propone anche, a partire dal 27 gennaio prossimo, il corso di formazione online denominato Come costruire l’ingresso nel mondo del lavoro e favorire progetti occupazionali per le persone autistiche: dall’infanzia all’età adulta, che viene presentato così: « La persona con disabilità non ce la fa nella misura in cui noi non le creiamo le giuste opportunità. Occorre dunque partire da questo presupposto per ripensare il ruolo dell’educatore e il suo contributo finalizzato ad aiutare la persona autistica a sviluppare le capacità utili al suo ingresso nella società: educandola, formandola, dandole gli strumenti affinché, diminuendo il carico del suo handicap, possa sviluppare risorse e potenzialità atte ad accrescere autonomia e capacità lavorativa e/o occupazionale. Ci vuole pertanto un cambio di passo: non considerare più la persona con disabilità rispetto ai suoi deficit, bensì rispetto alle sue potenzialità».
Tenute da Lalli Gualco Howell, psicologa del Seaside View Child Development Centre al Brighton General Hospital (Regno Unito), le lezioni si terranno sempre di pomeriggio (ore 17-18.45), il 27 gennaio, come detto, e successivamente il 24 febbraio, il 24 marzo, il 28 aprile, il 26 maggio e il 23 giugno. (S.B.)
Accedendo a questo link si può aderire alla campagna basata sul documento Rilanciare la cultura inclusiva e l’inserimento lavorativo delle persone con autismo e disabilità intellettiva, che al momento in cui scriviamo ha già raccolto quasi 800 sottoscrizioni. A questo link, invece, è disponibile un approfondimento sul corso di formazione di cui si parla nella presente nota, per iscriversi al quale, oltreché per chiedere ulteriori informazione, contattare: info@autismoesocieta.org.