Vaccinazioni a tutte le persone con disabilità della Calabria e a chi le assiste

«Chiediamo che anche in Calabria sia riconosciuta la priorità della vaccinazione per tutte le persone con disabilità, in qualunque situazione di vita e di salute esse si trovino, sia che frequentino un servizio pubblico o privato (convenzionati o meno, accreditati o meno), sia che vivano a domicilio, includendo familiari conviventi, operatori e caregiver professionali o familiari»: a chiederlo, con un messaggio inviato alle proprie Istituzioni Regionali e a tutte le Aziende Sanitarie Provinciali, è la FISH Calabria (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap)

Preparazione di vaccino per il Covid«Chiediamo che anche in Calabria sia riconosciuta la priorità della vaccinazione per il Covid alle persone con disabilità ricoverate o domiciliate, ossia per tutte le persone con disabilità, in qualunque situazione di vita e di salute esse si trovino, sia che frequentino un servizio pubblico o privato (convenzionati o meno, accreditati o meno), sia che vivano a domicilio, includendo familiari conviventi, operatori e caregiver professionali o familiari»: tale richiesta è stata posta dalla FISH Calabria (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), in una lettera inviata al Commissario Ad Acta della Sanità Regionale Guido Longo, al Vicepresidente facente funzioni di Presidenza della Regione Antonino Spirlì, al Dirigente Generale per la Tutela della Salute e le Politiche Sanitarie Francesco Bevere, nonché a tutte le Aziende Sanitarie Provinciali della Regione.

«La pandemia in corso – si legge nel messaggio prodotto dalla Federazione calabrese – ha drammaticamente colpito il nostro Paese e il rischio di contagio e di decesso ha modificato la nostra vita. Dal canto loro, le persone con disabilità hanno pagato un prezzo molto alto unitamente alle loro famiglie. Esse, secondo quanto dichiarato a inizio gennaio dal Commissario Straordinario per l’Energenza Covid, Domenico Arcuri, dovrebbero essere vaccinate nella seconda tornata vaccinale di febbraio, contestualmente alle persone ultraottantenni, e tuttavia, manifestiamo la criticità esplicitata rispetto alla programmazione, e anche alla mancata trasparenza e chiarezza della stessa. A tal fine vogliamo ricordare che l’attuale letteratura scientifica ha esplicitato in diversi studi, compartecipati con l’Istituto Superiore di Sanità e pubblicati da riviste di respiro nazionale e internazionali, quanto le persone con disabilità siano più vulnerabili a contrarre il Covid-19 e quanto abbiano bisogno di un’assistenza specifica, qualora si rendesse indispensabile un ricovero ospedaliero, con assoluta necessità della presenza del caregiver. Sul punto facciamo riferimento, ad esempio, al lavoro svolto da un gruppo di medici specialisti a livello nazionale, intitolato Decisioni per le cure intensive in caso di sproporzione tra necessità assistenziali e risorse disponibili in corso di pandemia da COVID-19».

«La FISH Calabria – conclude il messaggio – è in un momento di grande bisogno per i propri Associati e quindi chiediamo azioni concrete nei confronti delle persone con disabilità al fine di conoscere il percorso per accedere alla vaccinazione e rispettare, pertanto, la priorità rispetto alla campagna vaccinale, come già avvenuto in altre Regioni Italiane». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: mariapiatucci@gmail.com.

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