Il cambiamento nel mondo che arriva dalle persone con disabilità

È in programma per il 25 gennaio un incontro in rete nella “Piazza Virtuale dell’AIFO”, l’Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau, intitolato “Inclusione socio economica. Il cambiamento arriva dalle persone con disabilità” e dedicato appunto al cambiamento portato nei Paesi in Via di Sviluppo dalle persone con disabilità. Vi si presenterà, tra l’altro, uno spot su azioni di empowerment (crescita dell’autoconsapevolezza) e microimprese nel Mozambico, Paese dell’Africa

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L’impegno di tutti, per rendere effettivi i diritti delle persone con disabilità

«Vivere in modo indipendente – scrive la Commissaria Europea Helena Dalli, in occasione del decennale dall’entrata in vigore nell’Unione Europea della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità -, studiare in un ambiente inclusivo e avere le giuste condizioni in cui lavorare sono necessità assolute: i milioni di persone con disabilità dell’Unione Europea hanno diritto di essere liberi da discriminazioni e stereotipi negativi. Per conseguire però questi ambiziosi obiettivi, occorrerà l’impegno di tutti e le persone con disabilità dovranno partecipare attivamente»

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I vaccini e il consenso informato delle persone con disabilità intellettive

Tramite una lettera inviata congiuntamente dai Presidenti delle Associazioni AIPD e ANFFAS alla Presidenza del Consiglio, sul tema “Chiarimenti sulla raccolta del consenso al trattamento vaccinale per persone con sindrome di Down nonché con disabilità intellettiva, con disturbi del neurosviluppo o con disturbi psichiatrici”, tali Associazioni hanno voluto appunto richiamare l’attenzione sulla questione della raccolta del consenso alla vaccinazione per il Covid, allegando anche una nota di approfondimento sul medesimo tema

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La Convenzione dev’essere il faro per chi elabora ogni politica sulla disabilità

«I princìpi della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità devono essere il faro per chi elabora le varie politiche, a livello nazionale e internazionale, perché a 12 anni dalla ratifica dell’Italia e a 10 da quella dell’Unione Europea, diventa sempre più necessaria la riforma dell’attuale sistema di welfare, che dev’essere profondamente modificato in favore di un nuovo modello basato sui diritti umani, civili e sociali»: lo dichiara il Presidente della FISH Falabella, nella giornata di oggi, 22 gennaio, che coincide con il decennale dell’entrata in vigore della Convenzione nell’Unione Europea

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Per districarsi tra Decreti Legge e DPCM

«Nel susseguirsi di Decreti Legge e Decreti del Presidente del Consiglio (DPCM) legati alla pandemia, per le persone con malattie rare, con disabilità e per i loro caregiver non è sempre facile districarsi nel mare della burocrazia e dei dettagli legali, né capire se e come cambiano le tutele e le agevolazioni»: è per rispondere dunque a un’esigenza di informazione e di chiarezza in questo àmbito che l’OMAR (Osservatorio Malattie Rare) ha prodotto il vademecum “Nuove disposizioni anti Covid gennaio 2021: le regole per tutti e i cambiamenti disabili e malati rari”, aggiornato al 14 gennaio

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Scuola e disabilità in tempo di pandemia: ma le regole vengono rispettate?

«Come mai – scrivono dall’ANFFAS di Modica (Ragusa) – dopo che Note Ministeriali e Ordinanze Regionali hanno chiarito come debba svolgersi l’attività didattica degli alunni e delle alunne con disabilità, quei provvedimenti continuano talora a rimanere solo sulla carta? Gli Uffici Scolastici Provinciali e Regionali stanno effettivamente vigilando sulle criticità riscontrate e stanno lavorando per risolverle? Il timore è che, nell’emergenza, i traguardi faticosamente raggiunti per garantire l’inclusione scolastica degli alunni e delle alunne con disabilità vengano momentaneamente accantonati»

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La Convenzione ONU dieci anni dopo la ratifica da parte dell’Unione Europea

«Dieci anni sono un traguardo importante – scrivono dal Forum Europeo sulla Disabilità, a proposito del decennale dalla ratifica della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità da parte dell’Unione Europea – ma come possono testimoniare cento milioni di persone con disabilità in Europa, ratificare una Convenzione non basta: infatti, fino a quando le persone con disabilità non avranno concretamente gli stessi diritti degli altri in tutti i settori della vita, la Convenzione va ancora considerata come un “cantiere aperto” e su questo si dovrà lavorare a fondo negli anni a venire»

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