Disabilità e omoaffettività: un doppio passo da compiere

«Dichiararsi omoaffettivo – dice una psicologa dello Sportello Lgbt+ di Milano – significa riconoscersi dopo un percorso sofferto e lungo, sconfiggendo in primis l’omofobia “interiore”, figlia di una cultura in cui siamo cresciuti. E poi con una omofobia sociale. Nel caso di persone con disabilità, il problema si complica ulteriormente, in quanto gran parte della società non ne riconosce la sessualità, per molti sono quasi asessuali». «È dunque un doppio step – commenta Simone Fanti -: affermare la propria sessualità ed esprimerne una differente dai canoni del pensar comune»

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Il sorriso di Sonia, che ha vinto quasi sempre le sue sfide

Sonia ha sempre un bel sorriso, contagioso. Lavora nella cucina di un ospedale ed è una di quelle atlete di Special Olympics, il movimento dello sport praticato da persone con disabilità intellettiva e/o relazionale, che quando si pone un obiettivo, intende raggiungerlo con tutte le sue forze, facendo proprio il Giuramento dell’atleta Special Olympics. «All’inizio avevo delle difficoltà – dice -, ma grazie ai miei compagni di squadra e ai coach, grazie ai miei colleghi, e grazie al sostegno della mia famiglia, sono riuscita a fare delle cose che mai avrei creduto»

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Una struttura a dimensione familiare, per il “Durante e Dopo di Noi”

«Il valore aggiunto di questa struttura è la dimensione familiare, sia per la sua tipologia che per i servizi offerti: cerchiamo di riprodurre il più possibile il calore della famiglia»: lo dichiara una dei responsabili di Gruppo Incontro, che con l’altra Cooperativa La Spiga di Grano e con la Società della Salute della Valdinievole, ha inaugurato a Ponte Buggianese (Pistoia) la Casa della Spiga, edificio ristrutturato per realizzare progetti per il “Durante e Dopo di Noi”, che potrà ospitare fino a cinque persone con disabilità, supportate da educatori/trici e altre figure ausiliarie

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La disabilità non è un peso, ma un aspetto universale della condizione umana

Chiede il rispetto dell’articolo sul diritto alla vita della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, la nota diffusa dagli esperti di diritti umani delle Nazioni Unite Quinn, De Schutter e Mahler, che lanciano l’allarme «sulla crescente tendenza a emanare legislazioni che consentono l’accesso alla morte assistita basata in gran parte sulla disabilità o su condizioni invalidanti». «Sono norme – scrivono – basate su “presupposti abilisti” e sui relativi stereotipi, ma la disabilità non è un peso o un deficit della persona, bensì un aspetto universale della condizione umana»

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Autismo e disturbi del neurosviluppo: le sfide, le necessità, le opportunità

Impegnate da tempo nell’implementazione di servizi intesi a garantire e migliorare la qualità di vita delle persone con disabilità intellettiva e con disturbi del comportamento e del neurosviluppo, l’ANFFAS di Vicenza (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale) e la Fondazione Ferruccio Poli di Lisiera di Bolzano Vicentino (Vicenza) propongono per la mattinata del 29 gennaio l’incontro online a partecipazione gratuita intitolato “Autismo e disturbi del neurosviluppo: le sfide, le necessità, le opportunità”

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Il vaccino e le distrofie muscolari

“Vaccino anticovid e distrofie muscolari: facciamo il punto”: è questo il titolo del seminario in rete che la Commissione Medico-Scientifica della UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) proporrà per il pomeriggio del 29 gennaio, allo scopo di far fronte ai numerosi quesiti pervenuti su tale tema allo sportello medico dell’Associazione, nonché per rassicurare le persone con distrofia muscolare e le loro famiglie sugli effetti del vaccino anti Covid

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Il diritto di vivere una cultura che consenta a tutti di crescere e di conoscere

«Nel nostro Paese – scrive Stefano Pierpaoli – si sta manifestando con grave chiarezza che l’inclusione culturale è un tema purtroppo secondario. Sembra quasi che esista una scelta lucida che miri a mantenere escluse considerevoli fasce di popolazione, a partire dalle persone con disabilità, per non renderle protagoniste delle scelte che le riguardano. La partecipazione alle scelte, però, è un vincolo da cui non si deve prescindere, ma il diritto di vivere una cultura che consenta a tutti di crescere e di conoscere è la condizione senza la quale questo vincolo non potrà essere rispettato»

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“Aktion T4”: tracce di memoria attraverso l’arte di Ida Maly

In occasione del Giorno della Memoria di oggi, 27 gennaio, riportiamo alla luce la storia di Ida Maly, artista austriaca internata nel manicomio di Am Feldhof a Graz per tredici anni, dal 1928 al 1941, con la diagnosi di schizofrenia, e successivamente uccisa dai nazisti durante il programma di sterminio “Aktion T4”. È la storia di una delle decine di migliaia di persone con disabilità soppresse in quegli anni perché giudicate “indegne di vivere”

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L’Olocausto e la disabilità: memoria del passato, memoria per il futuro

Quando si parla dell’Olocausto, non ci sembra ancora di registrare sufficiente visibilità per il fatto che quella cosiddetta “soluzione finale” con cui il regime nazista portò alla morte milioni e milioni di persone, ebbe una prima “prova di laboratorio” proprio sulle persone con disabilità. «Superando.it» lo fa ormai da molti anni e torna a farlo anche alla vigilia del Giorno della Memoria di oggi, 27 gennaio, data di particolare importanza anche per tutte le persone con disabilità, per non dimenticare “ciò che è stato”, ma anche per far sì che “non si ripeta mai più”

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