«Avviare momenti specifici di confronto sulla gestione dell’attuale fase emergenziale, in merito all’inserimento delle persone con disabilità e dei loro caregiver nell’accesso alla vaccinazione anti Covid 19»: è questa la prima richiesta posta dalla LEDHA (la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità, che costituisce la componente lombarda della FISH-Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e dalla FAND Lombardia (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità), alla nuova Assessora alla Famiglia, alla Solidarietà Sociale, alla Disabilità e alle Pari Opportunità della Regione Lombardia Alessandra Locatelli, in una lettera sottoscritta dai rispettivi Presidenti Alessandro Manfredi e Nicola Stilla.
«Riteniamo necessario – vi si aggiunge – uno specifico interessamento per consentire in sicurezza la vita di relazione delle persone con disabilità in tutti i servizi residenziali (visite di familiari e amici, lavoro e vita sociale), l’erogazione di tutti i sostegni assistenziali domiciliari e la massima estensione dei servizi diurni anche in forme differenti da quella della semplice frequenza al “Centro”».
L’occasione si è rivelata propizia per ricordare alla nuova Assessora Regionale i numerosi temi ancora aperti, su cui LEDHA e FAND Lombardia ritengono importante avviare sin da subito un rapporto di confronto e collaborazione proficuo. «A partire dal Fondo Unico per la Disabilità – si legge nella lettera – e in generale sulla necessità e possibilità di meglio orientare le risorse disponibili a sostegno del benessere e della salute delle persone con disabilità», senza dimenticare il tema della vita indipendente, che è al centro di un Progetto di Legge Regionale presentato dalla LEDHA al Consiglio Regionale nel novembre scorso, come avevamo ampiamente riferito anche sulle nostre pagine.
«Sono tutti temi e questioni – scrivono i Presidenti di LEDHA e FAND Lombardia – che auspichiamo possano trovare spazio nell’ormai prossima discussione sulla revisione della Legge Regionale 23/15 [“Evoluzione del sistema sociosanitario lombardo”, N.d.R.], ma anche nella stesura dei Piani Regionali, come ad esempio quello Sociosanitario, quello per la Salute Mentale e quello Contro la Violenza verso le Donne, nonché nell’implementazione della Legge Regionale sui PEBA (Piani per l’eliminazione delle Barriere Architettoniche) e delle politiche per il superamento delle barriere architettoniche e della comunicazione».
«Allo stesso modo – conclude la lettera – confidiamo che possa essere affrontato anche il tema del riconoscimento e sostegno delle organizzazioni maggiormente rappresentative delle persone con disabilità, così come previsto dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, ma anche dalla Risoluzione votata all’unanimità dal Consiglio Regionale il 16 aprile 2019». (S.B.)
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