Nuovo PEI: meglio attendere e, se servirà, rimediare

di Alessandra Corradi*
Un ulteriore contributo all’acceso dibattito in corso sul nuovo modello di PEI (Piani Educativi Individualizzati) per gli alunni e le alunne con disabilità, rispetto al quale si sono già pronunciate numerose voci, anche sulle nostre pagine, arriva da Alessandra Corradi, Presidente dell’Associazione Genitori Tosti in Tutti i Posti, che oltre ad «invitare le famiglie a informarsi correttamente, leggendo bene il Decreto che ha fissato il nuovo PEI», consiglia di «attendere il prossimo settembre per esprimersi sul provvedimento ed eventualmente rimediare»

Bimba con disabilità motoria a scuolaDa molti anni non si vedeva una concentrazione di articoli allarmistici come quelli usciti la scorsa settimana sul nuovo PEI (Piano Educativo Individualizzato) per gli alunni e le alunne con disabilità, fissato dal Ministero dell’Istruzione. Titoli come Scuola, Azzolina taglia il sostegno per i disabili («Cronachedi») oppure Scuola, Elio contro i nuovi piani di studio per i disabili: «Alunni discriminati» («Corriere della Sera»), Nuovo PEI, l’associazione CIIS attacca: “Gli alunni con disabilità penalizzati e messi ai margini” («Orizzonte Scuola»), oltre ai tantissimi post su Facebook, fanno, alla sola lettura dei titoli, letteralmente tremare i polsi. Poi, però, si va a leggere il contenuto e quello che affiora è un sorriso sulle labbra che si tramuta poi in riso.

Può essere che il periodo abbia messo così a dura prova tutti che si finisce per sragionare. Oppure può essere che si abbia la memoria corta e soprattutto che non si sia letto bene il Decreto che ha appunto definito il nuovo PEI.
Ci sembra innanzitutto giusto e corretto fare presente che il Decreto Legislativo 66/17 da cui deriva l’attuale provvedimento è stato approvato nel 2017, quando il Ministro dell’istruzione era Valeria Fedeli e non Lucia Azzolina. Giova anche sapere che tale Decreto venne approvato dalla Commissione Istruzione al Senato, presieduta da Sergio Pittoni, componente dell’attuale opposizione al Governo e che furono pure audite numerose Associazioni.
Anche la nostra Associazione si mobilitò all’epoca, cercando per mesi di aprire un dialogo che mettesse sul tappeto alcune questioni ritenute nodali. Scrivemmo addirittura a Papa Francesco (219 genitori firmatari), al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, oltreché a tutti i Senatori che formavano la Commissione Istruzione di Palazzo Madama. Partecipammo inoltre anche a un incontro con la Ministra Fedeli, ma nessuna delle nostre istanze venne mai presa in considerazione.

Viene spontaneo chiedersi a questo punto a chi giovi quel che contribuiscono a creare quegli articoli allarmistici. La situazione dell’inclusione nelle scuole italiane, infatti, è sempre stata critica. Ogni anno da sempre veniamo a conoscenza di numerosi e diffusi abusi di ogni tipo. È ormai dal 2007 che la nostra Associazione ne parla, cercando da una parte di offrire soluzioni e strumenti per “difendersi”, dall’altra parte proponendo strumenti per costruire buone prassi, quali i seminari di informazione e formazione, i progetti nelle scuole o le campagne come quella quinquennale sui GLH (Gruppi di Lavoro Handicap). Senza mai chiedere un centesimo a nessuna delle famiglie che hanno chiesto il nostro aiuto, iscritte o meno che fossero alla nostra Associazione, abbiamo persino creato posti di lavoro, mediando tra le scuole e le famiglie stesse, laddove appunto mancavano le ore o le figure che dovevano essere assunte per consentire il pieno diritto all’istruzione e allo studio degli alunni e delle alunne con disabilità.
Ora dunque, al di là di confusione e allarmismi, invitiamo i genitori a leggere bene il Decreto Interministeriale 189/20 e prima di fasciarsi inutilmente la testa, invitiamo ad informarsi correttamente. Magari si perderà un po’ di tempo e si troveranno difficoltà, ma solo un’informazione corretta aiuterà a sapersi destreggiare in quello che purtroppo è il “far west scolastico italiano”.
Ebbene, a quel punto si capirà che finalmente, per legge, si prevede che venga steso questo documento fondamentale che è il PEI, mentre il GLO (Gruppo di Lavoro Operativo sull’Inclusione) amplierà la collaborazione con le famiglie e infine si potrà finalmente ragionare su un modello di PEI uguale in tutta Italia! Prima succedeva che la stesura del PEI venisse rifilata al solo docente di sostegno o peggio ancora all’assistente all’autonomia e alla comunicazione, e una volta assemblato veniva fatto firmare in piedi all’uscita di scuola ai genitori, poiché certe scuole il Gruppo di Lavoro Operativo nemmeno lo facevano e in quei casi i genitori manco sapevano cosa stessero firmando!
Il consiglio, dunque, è di attendere il prossimo settembre per esprimersi ed eventualmente rimediare.

Presidente dell’Associazione Genitori Tosti in Tutti i Posti.

Sul Decreto Interministeriale 189/20, che ha fissato il nuovo PEI (Piano Educativo Individualizzato) per gli alunni e le alunne con disabilità, l’Associazione Genitori Tosti in Tutti i Posti ha prodotto anche un proprio approfondimento (disponibile a questo link).

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