Formare persone ultrasessantacinquenni cieche o ipovedenti nell’utilizzo di strumenti informatici per la vita quotidiana, dalla spesa online ai servizi bancari: è questo l’obiettivo del progetto sperimentale di formazione denominato Limitless (letteralmente “Senza limiti”), che coinvolgerà cinquanta partecipanti, promosso dall’Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza di Bologna e basato su un messaggio-chiave, vale a dire «la pandemia ha aggravato l’isolamento, le tecnologie possono aiutare ad abbattere i confini».
«Si tratta di un progetto nuovo in Italia – ha sottolineato alla testata “SuperAbile” Mario Barbuto, presidente nazionale dell’UICI (Unione Italiana dei Ciechi degli Ipovedenti) – che potrebbe diventare modello di buone pratiche da estendere a tutto il territorio nazionale. Il digitale, infatti, se reso inclusivo, potrebbe essere una risposta alle esigenze di comunicazione e socializzazione delle persone con disabilità visiva appartenenti alla terza e anche alla quarta età». (S.B.)
Ringraziamo per la segnalazione la Rete dei CAAD dell’Emilia Romagna (Centri per l’Adattamento dell’Ambiente Domestico).
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ausilioteca@cavazza.it.
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