«Naturalmente in quell’occasione non potevamo certo sapere che eravamo alle porte di una nuova emergenza sanitaria e tuttavia alcuni tra i temi sviscerati allora si sono rivelati buoni anche nel 2020, declinati in modo nuovo, ma fondati sulle esperienze acquisite in quest’ultimo anno. Alla luce di ciò, abbiamo ritenuto utile aggiungere l’appendice intitolata Autismo e coronavirus: un’emergenza. Dal lockdown totale alle emergenze “colorate”, che raccogliesse l’esperienza fatta»: così, dalla Fondazione Bambini e Autismo di Pordenone, vengono presentati gli Atti del convegno Autismo ed emergenze: una risposta efficiente va costruita, organizzato nell’ottobre del 2019 dalla Fondazione stessa, assieme a numerosi enti e realtà, tra cui la Fondazione Friuli e il Comune di Pordenone, che in sede di presentazione sulle nostre pagine avevamo definito come un momento utile «a lanciare un percorso di buone prassi intorno ai temi dell’autismo in caso di emergenze affinché, indipendentemente da dove una persona abiti in Italia, si attivino protocolli di intervento e strategie utili atti a garantire soccorsi efficaci anche a questa popolazione, che conta un numero rilevante di individui, stimato tra le 500.000 e le 600.000 persone nel nostro Paese».
Oggi, come detto, sono disponibili a tutti online (a questo link) gli Atti di quell’evento, che era stato preceduto dal workshop Buone prassi e protocolli d’intervento, pensato, quest’ultimo, in particolare per i caregiver, per chi di mestiere fa il soccorritore o il volontario in un’ambulanza o nella Protezione Civile, o ancora per chi lavora in una struttura di emergenza di un presidio sanitario.
«Anche alla luce della nuova emergenza Covid-19 – sottolineano oggi dalla Fondazione Bambini e Autismo – il successo di quella due giorni ha fatto riflettere i vari promotori sull’importanza di lasciare una traccia, gli Atti appunto, di una giornata che ha aperto orizzonti e strade spesso poco frequentate per quanto riguarda l’autismo, a causa della visione un po’ fatalistica che fa dire “tanto a me non capita”. E invece, purtroppo, le emergenze capitano: bambini che scappano e non si ritrovano, terremoti che sconquassano vite e territori, inondazioni, fino alle pandemie».
«Con questo ulteriore contributo – concludono dunque dalla Fondazione pordenonese, riferendosi all’appendice recentemente aggiunta – abbiamo voluto raccontare quale sia stato l’operato e quale siano ancora le modalità adottate dalla nostra Fondazione in questo tragico periodo per fronteggiare la situazione e non lasciare indietro nessuno, offrendo spunti e suggerimenti. Se la pandemia, infatti, è un evento tragico per tutti, lo è ancor di più per le persone con autismo, che faticano a capire le nuove regole e i limiti che vengono imposti negli spostamenti o nelle attività di tutti i giorni. Regole e limiti che rompono routine spesso faticosamente conquistate e che aiutano le persone con disturbo dello spettro autistico a orientarsi nella vita». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: relazioniesterne@bambinieautismo.org.
Per approfondire la materia delle persone con disabilità di fronte ai vari tipi di emergenze, è possibile accedere al nostro testo intitolato Soccorrere tutti significa soccorrere meglio (a questo link), al cui fianco vi è il lungo elenco dei contributi da noi pubblicati in questi anni.