Mentre in altra parte del giornale abbiamo proposto ai Lettori un ampio contributo di Giampiero Griffo, che fa il punto sui tanti dubbi ancora presenti rispetto alle vaccinazioni anti-Covid delle persone con disabilità (se ne legga a questo link), segnaliamo nel frattempo la soddisfazione espressa dall’AIPD (Associazione Italiana Persone Down) per l’inserimento delle persone con sindrome di Down nella seconda fase della vaccinazione, insieme alla popolazione «estremamente fragile, a prescindere dall’età», come stabilito dal recente accordo tra le Regioni, il Governo e il Commissario Straordinario per l’Emergenza Arcuri, che ha portato alla rimodulazione del Piano Vaccinale Nazionale. Nel documento, infatti, reso pubblico dal Ministero della Salute, pur definendo impropriamente come «pazienti» le persone con sindrome di Down (che è appunto una sindrome e non una patologia), si scrive che esse rientreranno tra le categorie prioritariamente destinate alla vaccinazione, in quanto «da ritenersi fragili, in ragione della loro parziale competenza immunologica e della assai frequente presenza di cardiopatie».
Come avevamo riferito anche sulle nostre pagine, l’AIPD era più volte intervenuta, nelle scorse settimane, per sollecitare l’inserimento delle persone con sindrome di Down tra la popolazione destinataria prioritariamente ai vaccini anti-Covid. Lo aveva fatto dapprima insieme all’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale) e al CoorDown (Coordinamento Nazionale della Associazioni delle Persone con Sindrome di Down), chiedendo uno specifico protocollo per le cure ospedaliere e la priorità dei vaccini, rivolgendo successivamente un ringraziamento al Commissario Arcuri, ma chiedendo anche approfondimenti e indicazioni operative sulle parole pronunciate da quest’ultimo a inizio gennaio; infine, ancora insieme all’ANFFAS, aveva inviato anche una lettera direttamente alla Presidenza del Consiglio.
«Con soddisfazione ma soprattutto con sollievo – commenta Tiziana Grilli, presidente dell’AIPD – accogliamo la notizia che le persone con sindrome di Down sono state inserite tra la popolazione “estremamente vulnerabile, a prescindere dall’età”. Studi scientifici internazionali, infatti, hanno dimostrato la loro particolare vulnerabilità ed esse risultano quindi maggiormente esposte alla letalità per Covid rispetto al resto della popolazione. Vari ricercatori e clinici hanno sottoscritto questo appello per la priorità vaccinale».
«Intendiamo anche precisare – aggiunge Grilli – che nelle nostre numerose interlocuzioni con le Istituzioni, abbiamo sempre chiesto attenzione per tutte le disabilità e in tal senso il Piano Vaccinale recepisce in parte le nostre richieste: si poteva fare di più. ma intanto non possiamo che accogliere con favore la notizia dell’inserimento delle persone con sindrome di Down tra le categorie prioritarie». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampaaipd@gmail.com.