Da un punto di vista normativo, come avevamo già avuto modo di scrivere mesi fa, la situazione anche in Sicilia sembrava fosse stata definitivamente chiarita, nella primavera dello scorso anno, da un Parere dirimente espresso dal Consiglio di Giustizia Amministrativa della Regione, che aveva «finalmente stabilito come anche nell’Isola l’assistenza igienica degli alunni e delle alunne con disabilità spettasse ai collaboratori e alle collaboratrici scolastiche»: in questi termini, infatti, si era espresso anche Salvatore Nocera, in un ampio approfondimento da noi pubblicato e dedicato alla questione. A quanto pare, invece, il problema è tutt’altro che risolto, a giudicare dalla lettera formale inviata in questi giorni a tutte le Istituzioni competenti della propria Regione da Marilina Munna, presidente del Coordinamento H per la tutela dei Diritti delle Persone con Disabilità nella Regione Siciliana.
In tale messaggio, infatti, viene espressa tra l’altro «la forte preoccupazione derivante dalle recenti informazioni assunte attraverso numerose segnalazioni di genitori, che vedono negare ai propri figli il fondamentale diritto ad una corretta inclusione scolastica, diritto che passa attraverso la possibilità che essi possano fruire di tutti quei supporti indispensabili a garantire la corretta risposta ai bisogni di assistenza e cura in àmbito scolastico». Nonostante, infatti, quanto fissato dalla Delibera di Giunta Regionale n. 323 del 23 luglio 2020, «il servizio previsto – secondo quanto scrive la Presidente del Coordinamento H – non è partito se non in pochissimi Comuni e per un tempo brevissimo. È pertanto sconfortante sottolineare che nessun risultato è stato di fatto raggiunto, se non quello di avere ancora una volta generato confusione e sconforto su persone con disabilità che non possono permettersi di veder trascorrere altro tempo per la risoluzione di un problema che, oggi più che mai, è divenuto una questione socialmente drammatica che colpisce più livelli e non soltanto la disabilità grave e gravissima».
«Era sostanziale e in coerenza con quell’Atto di Governo del luglio 2020 – si legge ancora nella lettera -, tracciare e disporre i passaggi consequenziali, attraverso la costituzione di un capitolo di spesa destinato ad hoc, che consentisse ai Comuni – ove risultasse insufficiente e poco qualitativo il supporto dei collaboratori scolastici, tenuto conto della necessità di dover garantire il diritto all’assistenza specialista riconosciuto agli studenti con disabilità grave e gravissima – di sostenere le strutture scolastiche. E invece il recente stanziamento di considerevoli somme, destinate ad essere trasferite alle Città Metropolitane e ai Liberi Consorzi Comunali, in seguito a un Decreto di Giunta, non riguarda nello specifico i servizi integrativi e migliorativi per l’assistenza specialistica in favore degli alunni con disabilità grave e gravissima».
In conclusione, da parte del Coordinamento H «si auspica che, superata la fase di emergenza, oramai continua, si possano avviare quelle azioni utili affinché agli studenti con disabilità sia garantito il Piano Educativo, come parte integrante del Progetto Individuale di Vita, ai sensi dell’articolo 14 della Legge 328/00, tanto agognato e mai realizzato. Si resta inoltre ancora in attesa di vedere realizzata quella programmazione tante volte richiesta, a partire dal potenziamento delle UVM (Unità di Valutazione Multidisciplinari)». E infine, tornando alla questione sollevata inizialmente, «ci si augura che sia garantito il diritto allo studio per tutti gli studenti della Sicilia e in particolare per quelli con disabilità grave e gravissima, ripristinando anche il Gruppo di Lavoro già costituito allo scopo». (S.B.)
A questo link è disponibile il testo integrale della lettera di cui si parla nella presente nota. Per ulteriori informazioni: coordinamentoh@gmail.com.