«A proposito del nuovo modello di PEI, che vuole essere fondato sulla prospettiva bio-psico-sociale del funzionamento umano, pur condividendone il fine e le intenzioni, dobbiamo constatare che un provvedimento di Governo che richiama la Legge 104/92 dovrebbe tenere conto che attualmente circa un bambino su 58 è autistico e che la disabilità intellettiva richiede competenze che esulano dalle vecchie definizioni per le persone con disabilità sensoriale».
Si apre così una nota dell’ANGSA Campania (Associazione Nazionale Genitori Persone con Autismo), che si inserisce in tal modo nell’àmbito dell’ampio e acceso dibattito sui nuovi modelli di PEI per gli alunni e le alunne con disabilità, fissati dal Ministero dell’Istruzione, che ha già visto pronunciarsi varie voci, anche sulle nostre pagine, con accenti e toni spesso diversi (si veda anche, nella colonnina a destra del presente testo, l’elenco dei contributi da noi finora pubblicati).
«Rileviamo inoltre – proseguono dall’ANGSA Campania -, che i tre anni necessari per l’emanazione di tale ambizioso documento non sono stati utilizzati per l’opportuna formazione e informazione del personale docente. Anzi, nell’approcciarsi al nuovo PEI si continuano ad affrontare imbarazzanti problematiche relative alla mancanza di insegnanti di sostegno e, soprattutto, alla mancanza di specializzazione di molti di loro, oltre alla totale assenza di formazione sulla disabilità dell’intero corpo docente corriculare al quale viene richiesta corresponsabilità».
La nota si conclude elencando quelle che secondo l’Associazione sono alcune specifiche criticità, riguardanti rispettivamente il concetto di esonero da alcune discipline, la composizione del GLO (Gruppo di Lavoro Operativo per l’Inclusione) e l’assegnazione delle ore di sostegno. (S.B.)
A questo link è disponibile il testo integrale della nota diffusa dall’ANGSA Campania. Per ulteriori informazioni: presidente@angsacampania.it.