«L’incontro è stato sicuramente molto costruttivo: a tal proposito ci attendiamo da tutte le altre Istituzioni una volontà specifica nel prendere decisioni e costruire azioni che impattino nell’immediato sulla vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Questo Governo ha una maggioranza solida per poter fare tutte le riforme necessarie al bene del Paese. Noi siamo pronti a confrontarci nel merito delle proposte». Questo il commento “a caldo” di Vincenzo Falabella, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), una cui delegazione, come preannunciato nei giorni scorsi anche dal nostro giornale, ha incontrato la ministra delle Disabilità Erika Stefani. Insieme a Falabella, a rappresentare la FISH sono stati altri componenti della Giunta Nazionale della Federazione, vale a dire Antonio Cotura, Silvia Cutrera e Benedetta Demartis, insieme a Mario Alberto Battaglia, collegato in videoconferenza.
Numerosi, come previsto, i temi di confronto, dalla salute al lavoro, dalla scuola alle questioni di genere e alle pari opportunità.
Alla luce della stringente e drammatica attualità del tema, grande attenzione è stata segnatamente dedicata alla questione sanitaria, rispetto alla quale la FISH ha insistito nel chiedere una volta ancora chiarimenti sulla disponibilità dei vaccini, dopo le mancate risposte alle proprie lettere di queste settimane, inviate al ministro della Salute Speranza e al commissario per l’Emergenza Covid Arcuri. «Diventa sempre più urgente e necessario – hanno sottolineato dalla Federazione – dare risposte e concrete indicazioni alle migliaia di richieste di informazioni che riceviamo ogni giorno da parte delle persone con disabilità e delle loro famiglie».
Sempre sul fronte della salute, è stato chiesto anche alla Ministra di intervenire con il Dicastero della Salute, in relazione alla mancata attuazione dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza Sanitaria), e alle criticità ancora esistenti nella fornitura degli ausili e dei presìdi, esprimendo, infine, la necessità di potenziare la dimensione di umanizzazione delle cure, promuovendo maggiormente allo stesso tempo innovazioni già sperimentate, come quelle legate alla telemedicina.
Ampio spazio hanno avuto poi i temi del lavoro e della scuola. Rispetto al primo, «sono ormai cinque anni – è stato ribadito dalla FISH – che attendiamo la concreta applicazione delle “Linee Guida in materia di collocamento mirato delle persone con disabilità”, previste dal Decreto Legislativo 151/15 e per questo ci aspettiamo che anche il ministro del Lavoro, Andrea Orlando voglia ascoltare le nostre proposte, così come ci auguriamo che il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ci convochi presto per confrontarci su come far sì che la scuola diventi realmente un luogo dove gli alunni e le alunne con disabilità possano essere accompagnati e accompagnate degnamente alla vita adulta, ed essere così inclusi/e nel mondo del lavoro e nell’intera società. E tutto ciò sarà possibile solo se vi sarà convergenza di idee e di programmi tra i due Ministeri: Disabilità e Istruzione. Entrando inoltre nel merito delle proposte che crediamo possano essere utili a migliorare la governance scolastica, riteniamo necessaria l’istituzione di una nuova classe di concorso per gli insegnanti di sostegno».
Per quanto riguarda poi le questioni di genere e le pari opportunità, la delegazione della FISH ha chiesto alla Ministra che vengano riprese le mozioni presentate alla fine del 2019 da alcune Deputate di diversi schieramenti (se ne legga anche sulle nostre pagine), con le quali si chiedeva l’impegno del precedente Governo ad adottare iniziative per contrastare efficacemente la violenza, i maltrattamenti e gli abusi perpetrati in danno delle persone con disabilità, dedicando una particolare attenzione alle donne con disabilità, vittime di discriminazione multipla. Rifacendosi dunque alle medesime parole di quei documenti, la Federazione ha evidenziato la necessità di «predisporre azioni finalizzate a rimuovere gli ostacoli e i limiti esterni che tuttora si frappongono ad una piena inclusione nel tessuto sociale delle donne con disabilità, integrando le politiche pubbliche in tema di parità di genere con quelle relative alla tutela e all’inclusione sociale delle persone con disabilità».
«In tal senso – hanno aggiunto dalla FISH – assumono particolare rilevanza tutti quei programmi volti a garantire, sul piano sanitario, pieno accesso alle prestazioni e ai trattamenti da parte delle donne con disabilità, in condizioni di uguaglianza con gli altri cittadini e in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale».
In generale il “filo rosso” che ha percorso l’intero incontro, al di là degli stessi temi specifici, è stato quello evidenziato ormai da tempo dalla FISH, vale a dire la necessità di riformare complessivamente il sistema di welfare, «a partire – si è detto – dalle risorse messe a disposizione dal Recovery Fund e dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il programma di investimenti che l’Italia dovrà presentare alla Commissione Europea nell’àmbito del Next Generation EU, lo strumento messo in campo per rispondere alla crisi provocata dalla pandemia». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@fishonlus.it (Gaetano De Monte).