Friuli Venezia Giulia: mancate risposte sui vaccini a domicilio

Amarezza e delusione vengono espresse in una nota dalla Consulta Regionale delle Associazioni delle Persone con Disabilità e delle loro Famiglie del Friuli Venezia Giulia, per l’assenza di risposte chiare, da parte della propria Regione, sulla questione delle vaccinazioni di persone con disabilità riconosciute come altamente vulnerabili e assistite al proprio domicilio

Ragazzo con autismo con la mascherina

Un ragazzo con autismo assistito a domicilio dai propri congiunti

Amarezza e delusione vengono espresse in una nota dalla Consulta Regionale delle Associazioni delle Persone con Disabilità e delle loro Famiglie del Friuli Venezia Giulia, per l’assenza di risposte chiare, da parte della propria Regione, sulla questione delle vaccinazioni di persone con disabilità riconosciute come altamente vulnerabili e assistite al proprio domicilio.
A tal proposito, il presidente della Consulta Mario Brancati si è direttamente rivolto al vicepresidente regionale Riccardo Riccardi, che è anche Assessore alla Sanità, con un messaggio in cui ricorda innanzitutto come fosse stata la Consulta a sottoporre il problema: «Il fatto però di non avere ricevuto alcuna risposta – scrive – è un chiaro segno di insensibilità e disattenzione nei riguardi di settanta associazioni e di migliaia di familiari che vivono questo momento di assenza di informazioni con angoscia e grande malessere. Sono infatti personalmente e continuamente subissato da telefonate di familiari e di associazioni che chiedono informazioni. Avere dunque un riferimento temporale su un possibile avvio delle vaccinazioni delle persone altamente vulnerabili consentirebbe per lo meno di affrontare meglio le difficoltà quotidiane, dando tranquillità e rassicurazione ai familiari che, con grande sacrificio e grande amore, si sono fatti carico di assistere a domicilio i propri congiunti, invece di ricoverarli in strutture residenziali.  Persone che, proprio per questa loro scelta, vengono ora penalizzate e sono obbligate già da tanto, troppo tempo, a tenere i propri congiunti “blindati” a casa».

«Certamente i vaccini stentano ad arrivare – prosegue Brancati -, e tuttavia non è possibile che non ci sia una linea operativa per affrontare questa seconda fase di vaccinazioni, garantendole alle persone estremamente vulnerabili indipendentemente dalla loro età e, in taluni casi, anche ai caregiver che li assistono».

«Le persone devono naturalmente avere comportamenti responsabili – conclude il Presidente della Consulta – ed essere rispettose delle regole imposte dall’emergenza che stiamo vivendo, ma la politica, a mio avviso, deve dare massima attenzione e priorità di intervento a chi oggettivamente vive questa emergenza in condizioni di sofferenza e di estrema fragilità». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: segreteria@consultadisabili.fvg.it.

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