Vaccini e persone con disabilità: alcune precisazioni e chiarimenti

La Federazione FISH ricapitola l’ininterrotto percorso di iniziative e sollecitazioni ai principali rappresentanti delle Istituzioni, sul tema dei vaccini anti-Covid alle persone con disabilità, ai loro familiari e ai caregiver, un percorso avviato sin dalla Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità del 3 dicembre scorso, quando ancora i vaccini non erano arrivati in Italia, fino all’ultimo Piano Vaccinale Nazionale, che ne ha recepito le istanze. Il tutto ribadendo di voler «continuare tale battaglia, puntando su un severo monitoraggio dei comportamenti adottati dalle Regioni»

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Saprà la Regione Marche recepire le indicazioni nazionali sui vaccini?

«Nel più recente aggiornamento del Piano Vaccinale Nazionale – scrive un gruppo di madri e padri con figli e figlie con disabilità della città di Ancona, rivolgendosi al Presidente della propria Regione – è prevista la priorità per “portatori di disabilità gravi ai sensi della legge 104/1992, e dei familiari conviventi, caregiver, ed addetti all’assistenza”. Riuscirà almeno questa volta la Regione Marche a recepire tali indicazioni? E, soprattutto, in tempi celeri? Noi, infatti, siamo stanchi, sfiniti e ci sentiamo gli ultimi della fila, come sempre»

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Scegliere dove e con chi vivere, progettando “Durante Noi” il “Dopo di Noi”

Il 28 marzo prossimo l’Associazione ANFFAS compirà 63 anni, e insieme alla propria Fondazione Nazionale Durante e Dopo di Noi, celebrerà questo importante anniversario, coincidente anche con la Giornata Nazionale delle Disabilità Intellettive e Disturbi del Neurosviluppo, organizzando per il 27 marzo un evento online, un “ANFFAS Day” centrato sul tema “Liberi di scegliere, dove e con chi vivere”, durante il quale ribadirà ancora una volta l’importanza fondamentale di programmare, per le persone con disabilità, un “Dopo di Noi” sin dal “Durante Noi”

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Alunni con disabilità a scuola, con un gruppo di compagni e tutti i docenti

«Ci appelliamo al Ministro dell’Istruzione – scrivono il CIIS (Coordinamento Italiano Insegnanti di Sostegno), il Comitato Uniti per l’Autismo Lombardia e le Associazioni Autismo Abruzzo, Prader Willi Lombardia e ASSI Gulliver – affinché si diano indicazioni univoche alle Istituzioni scolastiche italiane rispetto alla frequenza, per ciascuna classe, di un piccolo gruppo eterogeneo di alunni, fra cui anche l’alunno e/o l’alunna con disabilità, con la presenza, secondo il proprio orario, di tutti i docenti della classe, ovvero delle figure professionali coinvolte»

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Lavoro e vita indipendente: due elementi della stessa scommessa

«Occorre riposizionare la vita delle persone con disabilità al centro degli interventi di sostegno e di supporto, per renderli più inclusivi, perché il lavoro e le possibilità di una vita indipendente sono due elementi di una stessa scommessa. Il tutto con un progetto completo di inserimento lavorativo»: lo dicono dalla Federazione FISH, a ventidue anni dall’approvazione della Legge 68/99 sul diritto al lavoro delle persone con disabilità, chiedendo innanzitutto l’emanazione delle Linee Guida Nazionali per il collocamento mirato, attese ormai da oltre cinque anni

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Ma i caregiver sono un ammortizzatore sociale o semplici “autisti”?

Come riportato da vari organi d’informazione, «inciampando sull’inglese e parlando di “car-giver”, il presidente della Regione Veneto Zaia ha definito i caregiver come “coloro che fanno da autisti, che portano in giro dal medico il cardiopatico, l’obeso…”». «Essere qualificati da un Presidente di Regione come “autisti” o “accompagnatori occasionali” – scrive Irene Gironi Carnevale – forse spiega il totale disinteresse per una categoria senza tutele, che da anni è l’unico ammortizzatore sociale del proprio congiunto con disabilità, quasi sempre donne che hanno dovuto rinunciare al lavoro»

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Alunni con disabilità: risorsa per i compagni che amano la frequenza scolastica

C’è una chiara Nota del Ministero dell’Istruzione, prodotta nei giorni scorsi, che come tanti altri provvedimenti, stabilisce inderogabilmente che gli alunni e le alunne con disabilità frequentino la scuola in presenza, ma «in situazione di reale inclusione», ovvero con un gruppetto di compagni senza disabilità, i docenti, gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione e i collaboratori scolastici. Nessun Ufficio Scolastico Regionale e nessuna scuola di ogni ordine e grado, pubblica o privata che sia, può derogare da tale prescrizione e se accade, è necessario che intervengano le Associazioni

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