Non lasciate soli in classe gli alunni e le alunne con disabilità!

Anche la Federazione FISH denuncia i comportamenti di quegli Uffici Scolastici Regionali e di quelle scuole che stanno disattendendo la normativa fissata dal Ministero, la quale prevede che gli alunni e le alunne con disabilità frequentino in presenza anche nelle “Zone Rosse”, ma con un gruppo di compagni senza disabilità, con i docenti e l’altro personale necessario. Nel lanciare quindi un appello «a non lasciare soli in classe gli alunni e le alunne con disabilità», la stessa FISH chiede di affrontare i problemi dell’inclusione in una riunione dell’Osservatorio Ministeriale ad essa dedicato

Andrew Wyeth, "Up in the Studio", 1965

Andrew Wyeth, “Up in the Studio”, 1965

«Le istituzioni scolastiche non dovranno limitarsi a consentire la frequenza solo agli alunni e agli studenti in parola, ma, al fine di rendere effettivo il principio di inclusione, valuteranno di coinvolgere nelle attività in presenza anche altri alunni appartenenti alla stessa sezione o gruppo classe»: parla chiaro, la recente Nota del Ministero dell’Istruzione n. 662, prodotta il 12 marzo scorso, che rispetto al diritto allo studio degli alunni e delle alunne con disabilità, affronta uno dei temi più “caldi” di questi giorni in cui è tornata la didattica a distanza in numerose Regioni, un tema che sta purtroppo facendo registrare, come abbiamo segnalato anche sulle nostre pagine (se ne legga a questo e a questo link), una serie di comportamenti da parte degli Uffici Scolastici Regionali e delle singole scuole non certo in linea con quanto previsto da quella stessa Nota Ministeriale.
A denunciarli è anche la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), segnalando appunto come vari Dirigenti Scolastici si stiano rifiutando di applicare la Nota n. 662, e ritenendo in tal senso «del tutto inaccettabile che norme specifiche adottate dal Ministero vengano disattese dai propri stessi propri organi, cioè dagli Uffici Scolastici Regionali e dalle singole scuole».

«A un mese esatto dall’insediamento del nuovo Governo Draghi – dichiara Salvatore Nocera, esperto di inclusione scolastica della FISH – i problemi dell’inclusione scolastica non sono ancora stati affrontati in un incontro dell’Osservatorio Ministeriale Permanente sull’Inclusione, che noi abbiamo già richiesto urgentemente. Mentre però tale dialogo ancora non viene instaurato, non possiamo accettare il ripristino della didattica in presenza soltanto per gli alunni e le alunne con disabilità e, contemporaneamente, che gli stessi docenti svolgano le lezioni a distanza per tutto il resto della classe».
«Oltre a ciò – aggiunge Nocera – restano antichi e recenti problemi da affrontare al più presto, per far sì che non venga offuscata l’immagine della normativa italiana che nei princìpi è fortemente inclusiva, ma nei fatti, invece, rischia di portare a un’insoddisfazione delle famiglie e degli alunni, con conseguente spreco di denaro pubblico».

Nel lanciare quindi un appello «ai dirigenti scolastici, agli insegnanti, e ai genitori perché non lascino da soli nelle aule gli alunni e le alunne con disabilità», la FISH torna a chiedere un incontro alle massime Istituzioni del settore, ribadendo che «la scuola ha bisogno di continuità», e ricordando che nei mesi scorsi è stato avviato con il Ministero dell’Istruzione un importante percorso per l’inclusione scolastica, a partire dai nuovi modelli di PEI, il Piano Educativo Individualizzato, nei quali viene richiamato il principio della corresponsabilità educativa.
«Riteniamo perciò fondamentale – concludono dalla Federazione – non rimettere in discussione ciò che di buono è stato fatto finora. Occorre anzi insistere sulle pratiche di inclusione in una prospettiva di valore, dove l’alunno e l’alunna con disabilità rappresentino una risorsa per l’intero ambiente di apprendimento, non lasciando indietro nessuno». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@fishonlus.it (Gaetano De Monte).

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