«Abbiamo accolto con grande soddisfazione le nuove Raccomandazioni del Ministero della Salute sui gruppi target della vaccinazione anti-Covid. Ci auguriamo ora che le Regioni recepiscano il Piano senza gli equivoci che hanno caratterizzato alcune scelte iniziali, e procedano speditamente nella vaccinazione di tutte le persone con disabilità e dei loro caregiver»: a dirlo, in una nota, è Filippo Ghelma, presidente dell’ASMeD (Associazione per lo Studio dell’Assistenza Medica alla Persona con Disabilità), responsabile del Servizio DAMA (Disabled Advanced Medical Assistance, ovvero “Assistenza medica avanzata alle persone con disabilità”) all’Ospedale Santi Paolo e Carlo di Milano e consigliere della Fondazione Mantovani Castorina. «Quel documento ministeriale – aggiunge – accoglie le principali richieste da noi avanzate il 3 marzo scorso, in una lettera inviata al Ministero stesso e all’Istituto Superiore di Sanità, in cui chiedevamo appunto di dare priorità per le vaccinazioni a tutte le persone con disabilità».
Nato poco più di vent’anni fa all’Ospedale San Paolo di Milano, il Progetto DAMA, disseminato negli anni successivi in varie altre strutture sanitarie del nostro Paese, è un servizio voluto per rispondere all’accoglienza medica ospedaliera delle persone con grave disabilità intellettiva e neuromotoria, che da sempre incontrano grandi difficoltà ad adattarsi alla rigida organizzazione ospedaliera.
Proprio in seguito a DAMA è sorta l’ASMeD, composta dalla rete nazionale dei professionisti che operano nei servizi ospedalieri nati da quell’esperienza.
Per l’impegno, tra l’altro, nel garantire il diritto alla salute e l’accesso alle cure delle persone con disabilità, DAMA e ASMeD hanno ricevuto nei giorni scorsi dall’Università di Macerata il Premio Internazionale Inclusione 3.0, iniziativa già da noi presentata e dei cui esiti complessivi ci occuperemo entro breve in altra parte del giornale.
Al fianco di DAMA e ASMeD, infine, opera la Fondazione Mantovani Castorina di Milano, ONLUS composta da famiglie che vivono la disabilità grave e medici e professionisti impegnati perché la salute delle persone con disabilità sia tutelata e garantita anche al di fuori dell’ospedale. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Comunicazione Fondazione Mantovani Castorina (Francesca Naboni), comunicazione@fmc-onlus.org.
Articoli Correlati
- Servizi per le cure alle persone con disabilità in ospedale: i requisiti Il DAMA, modello di “Assistenza medica avanzata alle persone con disabilità”, è un sistema di presa in carico intraospedaliera dei bisogni di salute delle persone con disabilità, riconosciuto a livello…
- Quel che dev’essere DAMA, modello di assistenza medica a chi ha una disabilità «Non avevo mai sentito un medico parlare così dei diritti delle persone con disabilità»: lo ha detto Maria Soledad Cisternas Reyes, inviata del Segretario Generale dell’ONU per la Disabilità e…
- Il servizio Dama: ognuno è diverso nell’esercizio dei comuni diritti Se le persone con disabilità oggi hanno spazi in più per curarsi negli ospedali lo devono anche a Dama - acronimo che in italiano sta per “Assistenza medica avanzata alle…