Ringraziamo la testata TG1 della RAI che nello Speciale della notte scorsa ha voluto affrontare un tema così importante come quello dei caregiver familiari. E ringraziamo il giornalista Alessandro Gaeta che con maestria, rispetto e sensibilità si è approcciato alle nostre vite con l’umiltà di chi osserva per conoscere e capire e ha saputo cogliere la vitalità dei nostri figli, senza mancare di dar voce alla nostra stanchezza e resilienza.
Confidiamo che questo rappresenti un nuovo inizio per un confronto collettivo e un dibattito costruttivo che veda al centro i caregiver familiari e non quanti da anni pretendono di rappresentarli senza viverne la dimensione.
Il caregiver familiare esiste laddove la disabilità di un congiunto, convivente, impone “una vita in due”, perché la condizione di disabilità comporta la compromissione della propria capacità di individuare, riconoscere ed esprimere esigenze, bisogni, prospettive presenti e future, nonché di organizzare autonomamente la propria vita quotidiana.
In questo caso, dunque, la RAI ha saputo essere servizio pubblico, informando e facendo conoscere. La parola torni al Legislatore con rinnovata coscienza della realtà delle nostre esistenze e la necessità di prevedere un sistema a nostro supporto di tutele e indennità crescenti su valutazione personalizzata.
Gruppo nato dalla volontà di numerosi caregiver familiari, genitori e congiunti di persone con disabilità grave, allo scopo di dare piena attuazione al riconoscimento di tale figura giuridica – quella del caregiver familiare – introdotta nell’ordinamento italiano dall’articolo 1, comma 255 della Legge 205/17 (Legge di Bilancio per il 2018) (cgfcomma255@gmail.com).
Ricordiamo ancora il link al quale è disponibile lo “Speciale” del TG1 RAI dedicato ai caregiver familiari.
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