«Denunciamo all’attenzione delle Istituzioni la grave condizione in cui versa la Regione Calabria per quanto riguarda la programmazione e l’esecuzione del piano di vaccinazione Covid-19, in particolare delle persone fragili e con disabilità»: è forte e chiaro il messaggio indirizzato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e a quello del Consiglio Mario Draghi, in una lettera loro inviata dalle componenti regionali di FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità), dalla Consulta Regionale del Terzo Settore e da quella delle Autonomie Locali, nonché dal Forum del Terzo Settore Calabria e dal Coordinamento Regionale Garanti, a firma dei rispettivi responsabili, Nunzia Coppedé, Maurizio Simone (che oltre a presiedere la FAND Calabria, è anche vicepresidente facente funzione dell’organizzazione SSB-Soccorso Senza Barriere), Gianni Pensabene, Franco Mundo, Luciano Squillaci e Maria Rita Canova.
Nella lunga lettera vengono innanzitutto evidenziate «la mancanza di chiarezza, le piattaforme di prenotazione non correttamente strutturate, unitamente a una scarsa informazione e diffusione dei percorsi attivati, con le persone fragili e con disabilità costrette a rincorrere, quando riescono, a prenotazioni per la vaccinazione a mesi e, cosa ancor più grave, a centinaia di chilometri dalla propria residenza». «Tutto questo – si scrive – nella totale mancanza di collaborazione e coinvolgimento degli organismi rappresentativi dei cittadini, delle persone fragili e con disabilità, seppure previsti da norme di legge ben precise. Percorsi e collaborazioni attivi e fattivi, soprattutto condivisi, che avrebbero potuto essere di indirizzo e di supporto all’elaborazione di un piano vaccinale contenitivo di tutti gli aspetti e le esigenze delle categorie più vulnerabili, così come di supporto a una corretta divulgazione delle metodologie corrette e univoche delle prenotazioni e delle informazioni».
«In particolare – si aggiunge – il mancato coinvolgimento di quegli organismi rappresentativi ha comportato il mancato rispetto di norme e trattati internazionali, creando, contestualmente, una grave violazione dell’incolumità e sicurezza pubblica, con compromissione dei livelli essenziali delle prestazioni, concernenti i diritti civili e sociali delle persone fragili, tra cui le persone con disabilità che vivono nel proprio domicilio che non sono a carico di servizi accreditati, sanitari o socio sanitari, e i loro caregiver o assistenti personali, figure non previste nella piattaforma di prenotazione».
«A tutto ciò – proseguono le organizzazioni – si aggiunge l’ indignazione per il silenzio assordante, arbitrario e ingiustificabile per organismi istituzionali, non corretto in un Paese civile, nonostante il quale assistiamo, quotidianamente, su media e sui social network, a proclami di interventi in favore delle persone fragili e con disabilità che nella realtà non trovano alcun riscontro. Né sono valse le nostre sollecitazioni, inoltrate anche tramite comunicazioni ufficiali, cui non abbiamo avuto riscontro alcuno. E nel frattempo abbiamo dovuto registrare innumerevoli telefonate e comunicazioni, su disservizi, difficoltà ad accedere alla piattaforma per la prenotazione vaccinale, persone anziane e con disabilità costrette ad accettare prenotazioni a centinaia di chilometri di distanza dal domicilio, che ci giungono quotidianamente; segnalazioni alle quali nemmeno noi riusciamo più a dare indicazioni e risposte».
Alla luce di quanto scritto dunque, le organizzazioni chiedono alle massime Istituzioni dello Stato «interventi urgenti e, per quanto di competenza, nel rispetto del disposto del comma 2 dell’articolo 120 della Costituzione*, un Potere/Dovere delle Istituzioni che, nel caso di specie, può configurarsi nel summenzionato disposto costituzionale. Un intervento, dunque, ad ogni livello, al fine di fare chiarezza sullo stato di fatto del piano vaccinale della Regione Calabria e a tutela delle persone fragili e con disabilità, nonché dei cittadini tutti». (S.B.)
*Costituzione Italiana, articolo 120, comma 2: «Il Governo può sostituirsi a organi delle Regioni, delle Città metropolitane, delle Province e dei Comuni nel caso di mancato rispetto di norme e trattati internazionali o della normativa comunitaria oppure di pericolo grave per l’incolumità e la sicurezza pubblica, ovvero quando lo richiedono la tutela dell’unità giuridica o dell’unità economica e in particolare la tutela dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, prescindendo dai confini territoriali dei governi locali […]».
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@fishcalabria.it (Maria Pia Tucci).