Come avevamo segnalato a suo tempo, in apertura dell’evento UNIMC for Inclusion, iniziativa promossa dall’Università di Macerata e giunta alla sua quarta edizione, è stato assegnato il Premio Inclusione 3.0, di cui ci siamo già più volte occupati anche sulle nostre pagine, ideato per valorizzare associazioni e organizzazioni che si impegnano per rendere effettiva l’indipendenza e l’autodeterminazione delle persone con disabilità, attraverso processi di inclusione scolastica, universitaria e lavorativa. «Questo riconoscimento – ha sottolineato per l’occasione Francesco Adornato, rettore dell’Ateneo marchigiano – è un invito a percorrere strade legate all’inatteso, perché tutto ciò che è diverso ci rafforza!».
“L’Università – ha aggiunto Catia Giaconi, delegata del Rettore al progetto Inclusione 3.0 – è una sede privilegiata per i traguardi di tutti e per la disseminazione di sensibilità e di cultura inclusiva che non dev’essere un’azione straordinaria, ma una prassi ordinaria».
Venti, dunque, sono state le realtà premiate quest’anno, provenienti da tutta Italia, alle quali si sono aggiunti sei progetti di respiro internazionale.
Nell’àmbito delle Marche, i riconoscimenti sono andati al Centro Nazionale della Lega del Filo d’Oro di Osimo (Ancona), per i percorsi di riabilitazione rivolti alle persone con disabilità sensoriale uditiva e visiva; a Vediamoci al lavoro dell’UICI di Ancona (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), per l’inclusione nei luoghi di lavoro; all’Osservatorio per l’inclusione dell’AID di Fermo (Associazione Italiana Dislessia), che mira alla concreta attuazione del diritto allo studio per tutte le studentesse e gli studenti; al Teatro Universitario Aenigma di Urbino e al Teatro Rebis di Macerata, che hanno permesso di promuovere significative esperienze interpersonali tra studenti con e senza disabilità; alla guida inclusiva del Museo della Carrozza di Macerata, traduzione intralinguistica e intersemiotica della guida cartacea, dal codice visivo a quello verbale-acustico; al sistema di intelligenza artificiale Hego, brevettato da Emoj di Ancona, dispositivo per l’invecchiamento attivo e l’inclusione negli ambienti di lavoro.
Un premio speciale, inoltre, è stato assegnato a Nessuno Escluso, del fotografo maceratese Christian Tasso, viaggio intorno al mondo che sfida gli stereotipi della disabilità.
Guardando poi alle singole categorie, per l’inclusione sociale e lavorativa sono stati premiati: L’inclusione attraverso il lavoro della Cooperativa Sociale Il Graticolato di San Giorgio delle Pertiche (Padova), realtà imprenditoriale agricola che ha assunto negli anni oltre trenta persone con diverse disabilità; Inclusitting della Società Sportiva GiocoParma, progetto di sport integrato in tutti i settori; il progetto DAMA dell’Ospedale San Paolo di Milano e l’ASMeD (Associazione per lo Studio dell’Assistenza Medica alla Persona con Disabilità), realtà di cui molte volte ci siamo occupati anche sulle nostre pagine, per il loro modello di accoglienza medica avanzata e flessibile, rivolta a persone con disabilità complesse e neuromotorie; PizzAut, pizzeria inclusiva di Cassina de’ Pecchi (Milano).
Per quanto riguarda il settore scuola e università, qui i riconoscimenti sono andati a My Story dell’AID di Bologna (Associazione Italiana Dislessia), per avere reso i ragazzi con dislessia protagonisti di percorsi di mutuo aiuto; Insieme con e per gli altri dell’Associazione La Gometa di Ponte Buggianese (Pistoia), per avere promosso la collaborazione tra generazioni e supportato le persone con disabilità anche nel tempo libero; La mia scuola a distanza dell’Istituto di Studi Superiori Domizia Lucilla di Roma, che ha visto una coppia di studenti costituita da un alunno con disabilità e da un alunno tutor realizzare video in grado di costruire momenti di condivisione e inclusione con l’intera classe.
E ancora, per l’accessibilità i premi hanno riguardato il progetto Museo for all del Museo Benozzo Gozzoli di Castelfiorentino (Firenze), che ha realizzato uno spazio di accessibilità culturale anche per persone con disabilità visiva (se ne legga sulle nostre pagine); l’orto botanico accessibile del Sistema Museale dell’Università di Pisa e di Autismo Pisa-Valdera-Valdicecina, progetto in grado di facilitare l’esperienza museale per bambini e bambine con disturbo dello spettro autistico; il parco comunale inclusivo Albero del tesoro della Fondazione Robert Hollman e del Comune di Padova, che realizza concretamente il diritto al gioco e al tempo libero, all’interno degli spazi comunitari.
Guarda anche all’estero il primo riconoscimento assegnato dall’Università di Macerata in àmbito di innovazione tecnologica, che è andato al progetto Eye Tracking Lida dell’Università Statale Paulista di San Paolo (Brasile), centrato sullo studio dei movimenti oculari di studenti con deficit dell’attenzione e iperattività. In questo settore, inoltre, sono stati premiati anche Mind Inclusion 2.0, iniziativa della Società Cooperativa Margherita di Sandrigo (Vicenza), consistente in un’app con cui promuovere una rete di supporto alle persone con disabilità e favorire uno stile di vita indipendente e inclusivo e SUPER (Sistema Unitario in una Piattaforma Educativa e Riabilitativa) dell’Associazione Teseo di Napoli, piattaforma che coordina i diversi interventi scolastici, riabilitativi e del tempo libero, realizzando la costruzione di un progetto di vita per gli studenti e le studentesse con disabilità.
E infine l’inclusione nel mondo, con i premi rispettivamente alla promozione di processi inclusivi nei contesti educativi del Kosovo da parte delle Università di Bologna, Padova e della Repubblica del Kosovo; al Centro Risorse e Documentazione per l’Educazione Inclusiva in Ucraina dell’Università Statale di Zhytomyr Ivan Franko, insieme all’Università di Parma, all’ISCOS (Istituto Sindacale per la Cooperazione allo Sviluppo) e alla Regione Emilia Romagna; al programma di impianto cocleare dell’Università Centroamericana José Simeón Cañas di El Salvador; e all’Istituto di Comunicazione Integrata dell’Università di Salamanca (Spagna). (S.B.)
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