Incrociare i dati, per garantire le vaccinazioni alle persone con disabilità

A chiederlo alle massime autorità dello Stato, ai rappresentanti delle Regioni e all’INPS è stato Giovanni Battista Pesce, presidente dell’AICE (Associazione Italiana Contro l’Epilessia), scrivendo che «almeno per le persone con disabilità, le banche dati istituzionali, e in particolare quelle dei Sistemi Sanitari Nazionale e Regionali e dell’INPS, siano incrociabili, nel rispetto dell’uso dei dati sensibili. Tale necessità, infatti, è sotto gli occhi di tutti rispetto alla vaccinazione delle persone con disabilità con certificazione di gravità ai sensi della Legge 104 e dei loro familiari»
Ragazzi e ragazze con varie disabilità davanti a una scuola
Ragazzi e ragazze con varie disabilità davanti a una scuola, in tempi pre-Covid

«Chiediamo che, almeno per le persone con disabilità, le banche dati istituzionali, e in particolare quelle dei Sistemi Sanitari Nazionale e Regionali e dell’INPS, siano incrociabili, nel rispetto dell’uso dei dati sensibili»: si apre così il messaggio inviato da Giovanni Battista Pesce, presidente dell’AICE (Associazione Italiana Contro l’Epilessia), rivolto al Presidente del Consiglio, ai Ministri della Salute e della Disabilità, alla Presidenza della Conferenza Stato Regioni e alle massime cariche dell’INPS, nonché ai componenti della XII Commissione Permanente del Senato (Igiene e Sanità) e della XII Commissione Permanente della Camera (Affari Sociali).
«L’evidenza di tale necessità – ha scritto infatti il Presidente dell’AICE – è sotto gli occhi di tutti in riferimento alla vaccinazione delle persone con disabilità con certificazione di gravità ai sensi della Legge 104 e dei loro familiari, come stabilito dal più recente Piano Vaccinale Nazionale del Ministero della Salute».
Si tratta, ha aggiunto Pesce, «di una condizione nota all’INPS, ma che non risulta accessibile e quindi utilizzabile dai Sistemi Sanitari Regionali, per un’efficace programmazione e realizzazione della vaccinazione, che sta procedendo stentatamente, con grave danno per le persone con disabilità che vivono al proprio domicilio insieme ai loro familiari».

«Chiediamo dunque – conclude Pesce – che incrociando i dati, come detto, almeno le persone con connotazione di gravità e loro famiglie in estrema fragilità possano essere programmate e convocate per le vaccinazioni con piena certezza da parte delle Regioni». (S.B.)

A questo link è disponibile il testo integrale della lettera inviata dal presidente dell’AICE Giovanni Battista Pesce. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: assaice@gmail.com.

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