«Abbiamo innanzitutto posto all’attenzione del Garante il tema della segregazione, riferendoci, in particolare, a quanto è accaduto nei primi mesi della pandemia nelle RSA e nelle RSD [Residenze Sanitarie Assistite e Residenze Sanitarie Disabili, N.d.R.], ma non soltanto, siamo andati infatti ben oltre, discutendo insieme al Garante come riuscire ad assicurare la dignità e l’integrità fisica e morale delle persone con disabilità, nelle strutture e nella società tutta»: così Vincenzo Falabella, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), commenta l’incontro avuto con Mauro Palma, Garante Nazionale dei Diritti delle Persone Detenute o Private della Libertà Personale, incontro richiesto espressamente alla luce di quella che recentemente si sta caratterizzando come una vera e propria escalation di episodi di violenza nei confronti delle persone con disabilità.
«Nelle ultime settimane – si legge infatti in una nota diffusa dalla FISH – gli episodi di violenza avvenuti nei confronti delle persone con disabilità non si contano più. Da Palermo a Milano è una vera e propria escalation di terrore. L’ultimo episodio denunciato è avvenuto a Roma qualche giorno fa, dove una bambina con disabilità di 12 anni è stata aggredita da una ventina di compagni e compagne di scuola, ferendola “prima nell’anima e poi nel corpo”, come riportato dalle cronache. E tuttavia, a destare particolare sdegno e motivare la nostra richiesta di incontro con il Garante sono state soprattutto le rivelazioni arrivate dall’indagine della Procura di Palermo, denominata Mani a posto, che ha portato all’arresto di tre operatori del centro residenziale per soggetti spastici Ben Haukal di Brancaccio, tutti accusati di avere “posto in essere reiterate condotte di maltrattamenti in danno dei pazienti assistiti”».
«Occorre che la politica si assuma le adeguate responsabilità – dichiara il Presidente della FISH -, costruendo un dettato legislativo che sia in linea con la “Legge Basaglia” [Legge 180/78 in tema di “Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori”, N.d.R.], ma che possa andare oltre quelle previsioni normative concepite ormai quarant’anni fa, in un preciso momento storico. I tempi, infatti, sono cambiati, nel senso che oggi bisognerebbe considerare la variante dello strapotere dei social network nel contrastare adeguatamente questi comportamenti. Anche su questo punto ci siamo confrontati con il Garante Palma».
«Oggi diciamo basta alla segregazione – conclude Falabella -, in linea con le battaglie condotte con insistenza negli ultimi anni dalla nostra Federazione, poste a garanzia della dignità e della vita piena e indipendente delle persone con disabilità».
Questo incontro della FISH con il Garante Nazionale dei Diritti delle Persone Detenute o Private della Libertà Personale, va sottolineato in conclusione, prosegue dunque una sintonia già consolidata, all’insegna della comune volontà di monitorare il variegato mondo delle strutture per persone vulnerabili, allo scopo di promuovere la deistituzionalizzazione degli istituti segreganti, «nell’urgenza – sottolineano dalla Federazione – di garantire il rispetto dei diritti umani per tutte le persone con disabilità». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@fishonlus.it (Gaetano De Monte).
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