«Dopo un anno di pandemia è innegabile che il “trauma collettivo da Covid-19” abbia creato un reale impatto sulla salute mentale collettiva e a pagarne il prezzo più alto sono stati i più fragili, a cominciare da bambini/e e adolescenti che, a causa di una maggiore componente stressogena all’interno del proprio nucleo familiare, sono esposti a maggiore rischio di maltrattamento»: per chi, come «Superando.it», non smette mai di ricordare che i bambini/e i ragazzi/e con disabilità sono in ogni caso “i più vulnerabili tra i vulnerabili”, non si può non guardare con attenzione al quadro allarmante lanciato dalla Fondazione CESVI (Cooperazione e Sviluppo), nella quarta edizione del proprio Indice regionale sul maltrattamento all’infanzia in Italia, presentata in questi giorni.
«In una situazione di sofferenza generalizzata – si legge ancora nel documento -, la futura generazione è messa gravemente a rischio ed è necessario adottare, quanto prima, un intervento multidimensionale di medio e lungo termine per le politiche di prevenzione e contrasto al maltrattamento, oltre a quelle di cura della salute mentale, per evitare che il trauma da Covid-19 accresca il fenomeno».
La Fondazione CESVI, lo ricordiamo, è un’organizzazione che opera in tutto il mondo per supportare le popolazioni più vulnerabili nella promozione dei diritti umani e nel raggiungimento delle loro aspirazioni, per uno sviluppo sostenibile. (S.B.)
A questo link è disponibile un ampio testo di approfondimento sulla quarta edizione dell’Indice regionale sul maltrattamento all’infanzia in Italia, presentata dalla Fondazione CESVI. Per ulteriori informazioni: Martina Ripamonti (martina.ripamonti@atlantiscompany.it).
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