Una vita dedicata alla difesa dei diritti delle persone con disabilità

Scomparso nei giorni scorsi a soli 36 anni, Gabriele Piovano era stato a lungo Presidente dell’ADN (Associazione Diritti Negati) e anche Presidente, sempre nel capoluogo piemontese, della CPD (Consulta per le Persone in Difficoltà). La sua vita, sin troppo breve, è stata dedicata all’impegno per i diritti delle persone con disabilità, e già a 23 anni aveva iniziato il suo percorso verso una vita indipendente. La malattia cronica invalidante di cui soffriva non ha mai condizionato le sue scelte
Gabriele Piovano
Gabriele Piovano al lavoro presso il Comitato di Mappano (Torino) della Croce Rossa Italiana

Come comunica la CPD di Torino (Consulta per le Persone in Difficoltà), di cui era stato Presidente, è scomparso a soli 36 anni Gabriele Piovano, dopo una vita dedicata all’impegno per i diritti delle persone con disabilità.
«Sin dalla nascita – si legge nel sito della CPD – Piovano conviveva con la spina bifida, malattia cronica invalidante, ma ciò nonostante era un guerriero. Non ha mai permesso, infatti, che la sua patologia ne condizionasse la vita e le scelte. Ha deciso di vivere e di battersi per importanti battaglie e arrivare a soluzioni atte a migliorare la vita quotidiana delle persone con disabilità. Già dall’età di 23 anni, ad esempio, era iniziato il suo percorso verso una vita indipendente, con l’assistenza ventiquattr’ore su ventiquattro di personale sanitario, che nel tempo era diventato parte della sua famiglia».

Come detto, Piovano era stato Presidente della CPD, ma anche, a lungo dell’ADN (Associazione Diritti Negati), oltre ad avere lavorato a fianco dell’APISB (Associazione Piemontese Spina Bifida) e al Comitato di Mappano (Torino) della Croce Rossa Italiana.
«Nel 2014 – ricordano sempre dalla CPD – aveva partecipato alla realizzazione del docufilm L’amore Vola [se ne legga anche sulle nostre pagine, N.d.R.], nel quale l’elemento protagonista era il bisogno di amare e di essere amati che ogni persona porta con sé e che vive in tutte le sue sfaccettature, anche con i limiti che la condizione fisica, culturale, familiare possono porre».
«Vorrei ringraziare le persone che hanno accompagnato Gabriele nel suo progetto di vita indipendente – ha detto la madre Giovanna Varone -, a cui lui ha dato avvio dall’età di 23 anni con grande tenacia. Ci sono stati inciampi e successi. Ma questo è stato possibile grazie alle sue assistenti, perché è grazie a loro se Gabriele ha potuto vivere questo grande sogno, mettendoci sempre il cuore». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: uffstampa@cpdconsulta.it (Elena Menin).

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