È una questione ormai annosa, quella riguardante la necessità di avere una piattaforma web unificata in tutto il territorio nazionale, per consentire alle persone con disabilità titolari di CUDE (Contrassegno Unificato Disabili Europeo) di circolare anche in Comuni diversi dal proprio nelle aree ZTL (Zone a Traffico Limitato) e nelle carreggiate e/o corsie dove risultano vigenti divieti e limitazioni. Una questione più volte trattata anche su queste pagine, rispetto alla quale è opportuno ricordare che a tutt’oggi, di fatto, l’accesso alle ZTL è assicurato unicamente nel Comune di residenza della persona titolare del contrassegno. Quando poi si intenda circolare in aree di diversi Comuni, per evitare di incorrere in sanzioni, è necessario richiedere autorizzazioni preventive o comunicazioni successive.
Un passo avanti per la concreta creazione di quella piattaforma si ha ora dopo il Parere positivo espresso nell’aprile scorso dal Garante per la Protezione dei Dati Personali, sulla bozza di Decreto presentata dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, prescrivendo al contempo un documento di supporto al Decreto stesso del quale ha indicato i contenuti di massima.
Quando verrà dunque prodotto quel Decreto, da parte dello stesso Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, di concerto col Ministero dell’Economia e delle Finanze e con il Ministro dell’Interno, sentite inoltre le Associazioni delle persone con disabilità comparativamente più rappresentative a livello nazionale, e previa intesa in sede di Conferenza Unificata, verranno appunto definite le procedure volte all’istituzione della piattaforma unica nazionale dei CUDE.
Tale piattaforma, come si legge nella testata «Diritto e Giustizia», in un approfondimento sulla materia di cui suggeriamo senz’altro la consultazione, «dovrà facilitare la mobilità, sull’intero territorio italiano, delle persone titolari dei contrassegni disabili, con peculiare riferimento alla circolazione stradale nelle ZTL e nelle carreggiate e/o corsie in cui sono operativi divieti e limitazioni, in quanto permetterà di controllare che la targa abbinata ad uno specifico contrassegno risulti abilitata ad entrare, e quindi circolare, nelle aree ZTL dislocate sull’intero territorio nazionale». (S.B.)
Ringraziamo Ilaria Sesana per la segnalazione.