Già ben nota anche ai Lettori e alle Lettrici di «Superando.it» per le tante realizzazioni a mosaico di questi anni, l’Officina dell’Arte della Fondazione Bambini e Autismo di Pordenone, centro lavorativo per persone con autismo adulte, attendeva da quasi un anno, insieme al Comune di Pordenone, di poter organizzare la nuova esposizione di mosaici dedicata ad Antonio Ligabue, ma la pandemia non l’aveva permesso. Ora finalmente, seppure con alcune restrizioni, la mostra sarà possibile e si potrà vedere da dopodomani, venerdì 11 giugno, e fino al 3 luglio, presso l’androne di Palazzo Montereale Mantica a Pordenone.
Le varie opere, come detto, sono state realizzate presso l’Officina dell’Arte e dopo i vari omaggi di questi anni (tra gli altri quelli a Klimt, De Lempicka, Gauguin, Warhol, Modigiliani, Picasso, Van Gogh, Botero, Depero, Guttuso), quello attuale riguarda Antonio Ligabue, «un personaggio – ricordano dalla Fondazione Bambini e Autismo – che partendo dal contesto contadino in cui visse la più parte della sua vita, seppe trasformare animali e paesaggi del suo quotidiano in maniera visionaria, creando luoghi esotici e suggestivi. Con strumenti casuali, come ad esempio un giornale, una cartolina o forse una proiezione cinematografica o uno spettacolo circense, grazie alla sua memoria visiva seppe creare opere di una “potenza” straordinaria».
Partendo dunque dalle suggestioni di alcune delle opere di Ligabue, all’Officina dell’Arte si è pensato di creare una mostra di mosaici che potesse rappresentare l’artista ponendo l’accento sull’uso dei materiali. Alcune opere, quindi, sono state confezionate con materiali tradizionali (tessere in pasta di vetro, murrine, pietre, vetri colorati ecc.), altre invece con materiali meno consueti, come quelli di riciclo (scarti di legno, materiale elettrico di scarto, tappi di plastica, pezzi di stoffa ecc.). Altre ancora, poi, hanno visto la commistione tra materiali tradizionali e di scarto.
«L’uso del materiale di riciclo – spiegano ancora dalla Fondazione di Pordenone – è stata una scelta che intendeva in questo omaggio avvicinare le opere musive allo spirito visionario di Ligabue. Infatti, se Ligabue era in grado di trasformare attraverso la sua innata capacita pittorica un gatto in una tigre e i paesaggi di Gualtieri (Reggio Emilia), il paese dove, dopo un lungo e doloroso peregrinare, abitava, in un’immaginaria giungla popolata da bestie feroci sempre in procinto di ”attaccare”, così gli speciali mosaicisti dell’Officina dell’Arte hanno creato opere musive con materia “a perdere”, trasformando questo materiale di scarto in componente fondamentale per la composizione delle opere». (S.B.)
L’Omaggio ad Antonio Ligabue realizzato dall’Officina dell’Arte della Fondazione Bambini e Autismo e in mostra presso l’androne di Palazzo Montereale Mantica a Pordenone, è visitabile a ingresso libero da lunedì a venerdì (ore 10-12.30; 17.30-19.30) e il sabato (ore 10-12.30). Per ulteriori informazioni: relazioniesterne@bambinieautismo.org.