“Chiari e vari”: la voglia di uguaglianza delle persone con albinismo

Solo di rado diamo spazio, sulle pagine di «Superando.it», a contributi in versi. Ogni regola, però, ha le sue eccezioni e una di queste è la poesia che qui di seguito presentiamo, scritta dalla psicoterapeuta romana Laura Bonanni, persona con albinismo. Il titolo è “Chiari e vari” e si tratta di un bel contributo in romanesco, che ci consente anche di tenere alta l’attenzione sul tema dell’albinismo e sulle discriminazioni subite da chi vi è coinvolto

Ragazza con albinismo

Una ragazza con albinismo

Solo di rado, per scelta redazionale, diamo spazio sulle nostre pagine a contributi in versi. Com’è ben noto, però, ogni regola ha le sue eccezioni e una di queste è la poesia che qui di seguito presentiamo, scritta dalla psicoterapeuta romana Laura Bonanni, persona con albinismo.
Il titolo è Chiari e vari e si tratta di un bel contributo in romanesco, che ci consente anche di tenere alta l’attenzione sul tema dell’albinismo e sulle discriminazioni subite da chi vi è coinvolto, sulle quali ci soffermiamo nel box in calce.

Chi so, sti esseri mortali, così talmente chiari,
con occhi delicati ed anche “complicati”?
Che sembrano usciti da un libro un po’ sbiadito
antico e scolorito?

Parvenza de cristallo, ceramica pregiata,
che artista ha plasmata, con garbo e poesia…,
nun è poi, ’na magia!

So veri, sono umani, se movono ner monno,
se guardano all’intorno, respirano e camminano,
te parlano e t’ascoltano…

Nun so “precipitati”  da un pianeta alieno
e hanno un bel pensiero e un core grande e vero.

Gli occhi sono azzurri e molto trasparenti
E il fondo oculare è facile guardare.

Il sole non colora il loro bel carnato,
perché c’è ’na mancanza de quella gran sostanza,
che forse tu non sai, che per diventar scuro, ciai.

Se chiama melanina, nun è ’na medicina,
nun è ’na parolaccia…, ma a loro spesso manca.

Il sole va dosato, perché nun è alleato,
ma ogni buona crema, protegge da ’na pena.
De una scottatura, vesciche da paura!

La loro vista è scarsa, ma vedono lontano,
perché con gran rigore, sanno orientare er core!

In loro c’è un sentire, sensibile e profondo,
perché se l’occhio è “tonto”, un poco traballante,
la mente più s’allarga e aumenta i “sensori”,
che sono bei motori!

Sto popolo de chiari, con i capelli avorio, un poco platinati,
con fili un po’ dorati, è ’na popolazione de grandi “scopritori”…

Infatti stanno sempre presenti per andare,
in ambiti svariati, benché so limitati.
A questi nun li fermi, a loro nun li smovi,
se hanno un pensiero, è n’ardente desiderio!

Coraggio e volontà, impegno e mente attiva,
noi mantenemo alta, la voja de uguaglianza!!!

Psicoterapeuta, persona con albinismo (bonsailaur@gmail.com).

L’albinismo
È un’anomalia genetica che si presenta con ipopigmentazione e può interessare la cute, i capelli e gli occhi (albinismo oculo-cutaneo), oppure limitarsi principalmente agli occhi (albinismo oculare). È caratterizzato sostanzialmente da un difetto nella biosintesi e nella distribuzione della melanina, che normalmente determina la pigmentazione visibile di cute, capelli e occhi. L’incidenza è di 1 su 20.000 nati, ma raggiunge il valore di 1 su 12.000 fra gli afro-americani degli Stati Uniti e in certe zone dell’Africa, come il Niger, arriva addirittura a 1 su 1.000.
Si tratta di un problema che può creare gravissime situazioni di discriminazione, fino alla soppressione fisica, particolarmente in alcune zone del mondo, e segnatamente in vaste aree dell’Africa, soprattutto Subsahariana, dove la credenza locale attribuisce ancora poteri magici di vario genere agli organi delle persone albine (si legga, a tal proposito, un articolo pubblicato qualche tempo fa da Matteo Fraschini Koffii, intitolato Albini d’Africa).
In Italia, naturalmente, e nel mondo occidentale in genere, la situazione non è così drammatica, ma anche da noi c’è molto da lavorare, a livello di discriminazione sociale, per sensibilizzare l’opinione pubblica sui vari problemi e limiti inerenti l’albinismo.

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