Per i diritti delle persone sordocieche anche oltre l’età scolare o giovanile

In occasione della IV Giornata Nazionale delle Persone Sordocieche, che domenica 27 giugno coinciderà con la Giornata Internazionale dedicata alle stesse persone, la Fondazione Lega del Filo d’Oro e l’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) accendono i riflettori sulla Legge 107 del 24 giugno 2010 (“Misure per il riconoscimento dei diritti alle persone sordocieche”), nella quale, secondo tali organizzazioni, alcune incongruenze assottigliano notevolmente il numero delle persone sordocieche che possono essere riconosciute come tali

Utilizzo di tecnologie da parte di una persona sordocieca

Una persona sordocieca che utilizza ausili tecnologici

In occasione della IV Giornata Nazionale delle Persone Sordocieche, che domenica 27 giugno coinciderà con la Giornata Internazionale dedicata alle stesse persone, come abbiamo riferito in altra parte del giornale, la Fondazione Lega del Filo d’Oro e l’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) intendono accendere i riflettori sulla Legge 107 del 24 giugno 2010 (Misure per il riconoscimento dei diritti alle persone sordocieche), nella quale, secondo tali organizzazioni, alcune incongruenze assottigliano notevolmente il numero dei sordociechi che possono essere riconosciuti come tali.
«Nel nostro Paese – si legge infatti in una nota prodotta congiuntamente da Fondazione Lega del Filo d’Oro e UICI -, una persona si può definire sordocieca se oltre alla minorazione visiva – che può essere insorta durante tutto l’arco della vita – si aggiunge anche una disabilità uditiva, purché la minorazione sia congenita o, se acquisita, insorga durante l’età evolutiva e sia tale da avere compromesso il normale apprendimento del linguaggio parlato. Non sono, quindi, considerate sordocieche le persone che, pur non vedenti, siano diventate sorde dopo il dodicesimo anno di età, o coloro che, nati senza alcuna minorazione sensoriale, siano stati colpiti da sordocecità in età successiva ai dodici anni, lasciando quindi in un limbo normativo, e di conseguenza di diritti, moltissime persone che nel nostro Paese aspettano un riconoscimento della loro condizione».

«Grazie alla Legge 107/10 – prosegue la nota -, la sordocecità è stata riconosciuta come disabilità specifica unica, mentre in precedenza essa era riferita alla sommatoria delle due minorazioni. Eppure, oggi appare inadeguata al fine di una tutela giuridica collettiva che includa tutte le persone con disabilità aggiuntive. È dunque necessario e urgente renderla più attuale, adattandola a un contesto sociale in evoluzione in cui i moderni strumenti di comunicazione e di conoscenza devono garantire un processo inclusivo, dando la possibilità a tutte le persone sordocieche di realizzare se stesse e di accedere al mondo del lavoro».

«Per garantire pari opportunità alle persone con disabilità visive ed uditive – dichiara Rossano Bartoli, presidente della Fondazione Lega del Filo d’Oro – nell’educazione, nell’accesso ai servizi, all’istruzione e alla formazione, occorre proseguire nel percorso del riconoscimento dei loro diritti. Risulta quindi essenziale fare chiarezza sull’applicazione della Legge 107/10 e promuovere un coordinamento efficace fra il livello centrale e le Regioni, per superare le discrasie operative e soprattutto far in modo che siano riconosciute sordocieche le persone affette da una minorazione totale o parziale combinata della vista e dell’udito, sia congenita che acquisita, che comporta difficoltà nell’orientamento e nella mobilità, nonché nell’accesso all’informazione e alla comunicazione».

«La sordocecità – aggiunge dal canto suo Mario Barbuto, presidente nazionale dell’UICI – è solo la punta di un iceberg che riguarda le disabilità plurime e complesse le quali affliggono oggi migliaia e migliaia di cittadini che attendono risposte specifiche, efficaci e innovative. Come UICI siamo impegnati su questo fronte per realizzare modelli di educazione e formazione dedicati, con attività di supporto, sostegno e accoglienza estesi anche alle famiglie, grazie alla nostra rete territoriale, con strutture di ascolto, servizio di orientamento e assistenza psicologica, centri di consulenza tiflodidattica. Ma dobbiamo oggi compiere un ulteriore e significativo passo in avanti che guardi alle necessità delle persone sordocieche anche oltre l’età scolare o giovanile, per accompagnarle in età adulta. Per queste ragioni riteniamo importante la creazione di idonee strutture di accoglienza che sappiano sostenere le persone sordocieche in un’ottica di lungo periodo, affinché possano individuare e costruire il loro progetto di vita, in autonomia e dignità».
«Le risorse attese con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e gli adeguamenti legislativi e normativi che sono divenuti un’urgenza imprescindibile, saranno gli elementi fondamentali del nostro impegno accanto alle persone con pluridisabilità e in particolare con sordocecità».

Sempre a proposito della Giornata delle Persone Sordocieche di dopodomani, 27 giugno, ricordiamo anche la bella e “colorata” iniziativa Yarn Bombing, lanciata nel nostro Paese dalla Fondazione Lega del Filo d’Oro, di cui ci siamo già ampiamente occupati nei giorni scorsi (a questo link). (S.B.)

A questo link è disponibile un testo di ulteriore approfondimento sulle istanze di Fondazione Lega del Filo d’Oro e UICI. Per ulteriori informazioni: Francesca Riccardi (f.riccardi@inc-comunicazione.it); Alessandra Dinatolo (a.dinatolo@inc-comunicazione.it); Chiara Ambrogini (ambrogini.c@legadelfilodoro.it); Caterina Banella (caterinabanella@gmail.com).

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