Un anno fa a Roma (se ne legga anche su queste pagine), vi fu la nostra manifestazione in occasione della consegna degli emendamenti al Disegno di Legge n. 1461 (Disposizioni per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare), che ancora giace in Commissione Lavoro al Senato. Più di un anno di lavoro che il nostro organismo [Caregiver Familiari Comma 255, N.d.R.] ha portato avanti con adesioni quotidiane al proprio gruppo spontaneo, che ogni settimana si raduna sulla piattaforma Zoom in un percorso di autocoscienza, che ci consente oggi di definire chi per noi è il caregiver familiare e che ci ha condotto a riscoprire il diritto violato della nostra persona: il caregiver familiare, infatti, è una persona e come tale titolare di diritti soggettivi in uno stato di diritto quale è l’Italia.
Da mesi interloquiamo con tutte le Regioni per sensibilizzare le diverse Amministrazioni al cambio di paradigma che deve consentire di valutare il caregiver familiare in quanto individuo a sé stante; è la condizione di disabilità che comporta la compromissione della propria capacità di individuare, esprimere i propri bisogni, di gestire il proprio quotidiano, il proprio futuro e il proprio passato, che ci pone nella condizione di divenire caregiver familiari: non una scelta volontaria perché l’alternativa è l’abbandono; non un’attività gratuita perché il numero di rinunce individuali che siamo costretti a fare è infinito e ci mette in una condizione di dipendenza economica da qualcun altro; troppo spesso, soprattutto nei casi di nuclei familiari monogenitoriali e monoparentali, ci pone alle dipendenze del nostro stesso congiunto con disabilità.
Troppo tempo abbiamo atteso per una Legge che ci ridia dignità. Sappiamo che ci sono tavoli per accelerare il Disegno di Legge n. 1461, da noi contestato e che è stato bocciato dalla stessa relazione tecnica depositata nel fascicolo.
Non vi è alcun Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) applicabile all’azione del caregiver familiare: la legge sul caregiver familiare è un atto di pari opportunità che non può continuare a giacere né essere discussa in Commissione Lavoro.
Avremmo voluto scendere nuovamente in piazza, oggi, 22 luglio, a distanza di un altro anno di indifferenza verso le nostre esistenze da parte dello Stato. Ma la pandemia ci ha stremato e tolto ogni forza e possibilità di muoverci per raggiungere Roma da tutte le parti d’Italia.
Per questo, a distanza di un anno da quella manifestazione, intendiamo proporre il nostro Manifesto dei caregiver familiari, chiedendo ai tanti, alle migliaia di persone che in quest’anno e mezzo, dalla nostra nascita, hanno aderito al nostro gruppo spontaneo, di sottoscriverlo.
Ai sensi della Costituzione italiana è necessario e logico che a rappresentare le istanze dei caregiver familiari nei tavoli ufficiali siano i caregiver familiari stessi, unici capaci di riportare la condizione del binomio caregiver familiare/congiunto con disabilità.