Concorsi pubblici: strumenti compensativi per le persone con DSA

Soddisfazione viene espressa dall’AID (Associazione Italiana Dislessia), dopo l’approvazione alla Camera del Disegno di Legge di conversione del cosiddetto “Decreto Assunzioni”, contenente una norma grazie alla quale i candidati nei concorsi pubblici con DSA (disturbi specifici dell’apprendimento, ovvero dislessia, disortografia disgrafia e discalculia) potranno svolgere la prova in modalità orale anziché scritta o utilizzare strumenti compensativi per le difficoltà di lettura, di scrittura e di calcolo, nonché usufruire di una maggiorazione di tempo per completare la prova stessa
Disegno raffigurante una persona adulta con dislessia
Un disegno raffigurante una persona adulta con dislessia

«Siamo molto soddisfatti per questo importante traguardo. Ora seguiremo con attenzione l’iter legislativo di questa norma, sollecitandone i tempi di attuazione, oltre a continuare ad impegnarci nei rapporti con le Istituzioni affinché vengano introdotti ulteriori provvedimenti che garantiscano la piena inclusione delle persone con DSA anche in età adulta: dall’università alla patente di guida, all’inserimento lavorativo e alla crescita professionale, sia nel settore pubblico che in quello privato. Per la nostra Associazione, infatti, si tratta di battaglie di civiltà, determinanti per il futuro di milioni di persone con disturbi specifici dell’apprendimento»: è particolarmente soddisfatto il commento di Andrea Novelli, presidente dell’AID (Associazione Italiana Dislessia), dopo che il 5 agosto scorso la Camera ha approvato, in via definitiva, il Disegno di Legge di conversione del Decreto Legge 80/21, noto anche come “Decreto Assunzioni”, recante Disposizioni per il rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni, anche attraverso la previsione di modalità speciali per il reclutamento di personale funzionale all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), e per la giustizia ordinaria.
All’interno di tale provvedimento, infatti, è stata inserita una norma, ritenuta dall’AID come «un passo fondamentale nella promozione dei diritti dei dislessici in àmbito lavorativo», grazie alla quale i candidati nei concorsi pubblici con DSA (disturbi specifici dell’apprendimento, ovvero dislessia, disortografia disgrafia, discalculia: se ne legga ampiamente nel box in calce) potranno svolgere la prova in modalità orale anziché scritta o utilizzare strumenti compensativi per le difficoltà di lettura, di scrittura e di calcolo, nonché usufruire di una maggiorazione di tempo per completare la prova stessa. Tutte queste misure, quindi, in linea con quanto disposto dalla Legge 170/10 (Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in àmbito scolastico) dovranno essere specificate esplicitamente nei relativi bandi di concorso.
Ora, entro tre mesi dall’entrata in vigore del Disegno di Legge dovranno essere definite le modalità attuative, attraverso un Decreto del Ministero della Pubblica Amministrazione, di concerto con il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Tra i prossimi fronti di impegno dell’AID, sottolineati in precedenza dal Presidente dell’Associazione, va segnalato in particolare quello riguardante l’approvazione del Disegno di Legge su Modifiche alla legge 8 ottobre 2010, n. 170, e altre disposizioni per favorire l’inserimento lavorativo delle persone con disturbi specifici di apprendimento, che ha appunto come principio generale il divieto di discriminare le persone con DSA sul posto di lavoro, stabilendone l’inclusione nel settore pubblico e privato, assicurando loro l’uso di tutti gli strumenti necessari per lo svolgimento della professione, l’uso degli strumenti e del tempo aggiuntivo anche negli esami per l’accesso agli Ordini Professionali, nella carriera universitaria, nei test d’ingresso all’università, nelle selezioni per la progressione di carriera, nell’esame teorico della patente, oltreché la creazione di centri pubblici e privati su tutto il territorio nazionale (oggi gravemente carenti), per la certificazione diagnostica degli adulti, documento necessario per avere i benefìci di legge, e tempi certi per il rinnovo della certificazione nell’arco della vita delle persone con DSA. (S.B.)

Per ogni ulteriore informazione: Comunicazione AID (Gabriele Brinchilin, comunicazione@aiditalia.org; Alessandro Fiesoli, afiesoli@aiditalia.org).

La dislessia e gli altri DSA (disturbi specifici dell’apprendimento)
Il più diffuso DSA (disturbo specifico di apprendimento) è la dislessia, cioè il disturbo specifico della lettura, che si manifesta e si evolve in concomitanza dell’inizio dell’attività scolastica, quando emergono le prime difficoltà nell’attivare in maniera fluente e senza affaticamento tutte quelle operazioni mentali necessarie per leggere, quali riconoscere le lettere singole, le sillabe e quindi le parole, associandole ai suoni corrispondenti. Frequenza degli errori e lentezza nella decodifica ne sono i tipici aspetti: il bambino può, per esempio, presentare difficoltà nel riconoscere, scambiandoli tra loro, grafemi che differiscono visivamente per piccoli particolari quali: “m” con “n”, “c” con “e”, “f” con “t”, “a” con “e”.
La persona con disortografia, invece, evidenzia la difficoltà a tradurre correttamente le parole in simboli grafici e a confondere il suono delle lettere (per esempio “f/v”, “t/d”, “p/b”, “c/g”, “l/r”).
Un terzo disturbo che impedisce alla persona di esprimersi nella scrittura in modo fluido è la disgrafia, caratterizzata da una grafia spesso illeggibile, da una pressione eccessiva sul foglio e dallo scarso rispetto degli spazi sul foglio.
C’è infine la difficoltà a comprendere simboli numerici e a svolgere calcoli matematici, conosciuta con il nome di discalculia. Stando ai dati, circa il 3% della popolazione studentesca è affetta da tale disturbo, che complica la lettura e la scrittura dei numeri e soprattutto l’elaborazione delle quantità. Gli errori collegati a questa problematica molto spesso non vengono riconosciuti nell’immediato. Diversi, infatti, sono i casi di discalculia erroneamente diagnosticati come dislessia.

L’AID (Associazione Italiana Dislessia)
È nata con la volontà di fare crescere la consapevolezza e la sensibilità in particolare verso il disturbo della dislessia evolutiva, che in Italia si stima riguardi circa 2 milioni di persone.
L’Associazione conta oltre 18.000 soci e 93 Sezioni attive distribuite su tutto il territorio nazionale. Essa lavora per approfondire la conoscenza dei DSA e promuovere la ricerca, accrescere gli strumenti e migliorare le metodologie nella scuola, affrontare e risolvere le problematiche sociali legate a questi disturbi. È aperta ai genitori e familiari di bambini con DSA, alle persone adulte con DSA, agli insegnanti e ai tecnici (logopedisti, psicologi, medici).

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