I cosiddetti Serious Games (letteralmente “giochi seri”) sono giochi il cui fine principale non è l’intrattenimento, ma l’educazione e la formazione, ponendo idealmente in equilibrio gli aspetti seri e quelli ludici. Uniti alle tecnologie della comunicazione e dell’informazione (ICT) diventano segnatamente ICT-Serious Games, modalità che è al centro di un ampio progetto europeo, co-finanziato dal programma dell’Unione Europea Erasmus+ e di durata biennale, avviato alla fine dello scorso anno, e denominato ID-GAMING.
«L’obiettivo – spiegano dall’AIAS di Bologna (Associazione Italiana Assistenza Spastici), uno dei partner italiani del progetto – è quello di migliorare le competenze delle persone con disabilità intellettiva, nonché dei professionisti e dei parenti a loro connessi, nell’implementazione degli ICT-Serious Games, al fine di migliorarne le funzioni cognitive e quindi la qualità di vita».
Nello specifico ID-GAMING punta ad aumentare la consapevolezza del gruppo target in merito alla rilevanza degli ICT-Serious Games; a selezionare e raccogliere ICT-Serious Games adeguati, per formare al meglio le funzioni cognitive delle persone con disabilità intellettiva in base alle loro specifiche esigenze e capacità; a trasferire conoscenze, linee guida e procedure su come utilizzare gli ICT-Serious Games, per produrre risultati mirati specifici in termini di funzioni cognitive e qualità della vita; a sviluppare e migliorare le competenze digitali delle persone con disabilità intellettive.
Insieme alla citata AIAS di Bologna, gli altri partner dell’iniziativa sono CECD Mira Sintra (Portogallo) che la guida e la coordina, AUTH (Aristotle University of Thessaloniki, Grecia), INESC-ID (Instituto de Engenharia de Sistemas e Computadores, Investigação e Desenvolvimento, Portogallo), COPAVA (Asociación Coordinadora de Recursos de Atención a Personas con Diversidad Funcional Intelectual, Spagna) e il CSS Forlì (Consorzio Solidarietà Sociale Forlì-Cesena). Tutti loro, nei mesi di marzo, aprile e maggio scorsi, hanno organizzato e implementato varie sessioni di lavoro di co-creazione nei rispettivi Paesi, durante le quali 89 persone con disabilità intellettiva, 5 familiari e 46 professionisti hanno condiviso preferenze, idee e opinioni, contribuendo allo sviluppo degli aspetti specifici del gioco di formazione sulla qualità della vita, riguardo a narrativa e storytelling, alle diverse sfide legate alle dimensioni della qualità della vita, ai Serious Games per le funzioni cognitive, alle regole generiche e alle necessità di supporto durante l’esperienza di gioco, nonché agli elementi fisici di supporto (tabellone, carte, dadi e tutti gli altri pezzi necessari).
Alcune delle sessioni di lavoro si sono svolte online, a causa delle restrizioni dovute alla pandemia, ma molte di esse sono state svolte in presenza, con tutte le dovute attenzioni alla sicurezza dei partecipanti.§
I principali risultati e le conclusioni di tali sessioni di lavoro sono stati registrati in un rapporto finale, presentato nel secondo incontro di progetto transnazionale tenutosi online il 18 giugno scorso. (S.B.)
Per ulteriori dettagli e approfondimenti sul progetto ID-GAMING accedere a questo link. Per ogni altra informazione: info@aiasbo.it.