Scultura, pittura, teatro e poesia. E ancora danza e yoga per la cura del corpo e nuove tecnologie al servizio delle persone: il Festival delle Abilità di Milano, che giunge quest’anno alla sua terza edizione [si leggano sulle nostre pagine due diversi resoconti sull edizione dello scorso anno a questo e a questo link, N.d.R.], è un progetto nato allo scopo di innestare una narrazione diversa della disabilità, valorizzando la bellezza della diversità e realizzando «visioni pratiche per costruire il cambiamento». Un evento culturale e una rassegna di arti performative che si è posto sin da subito un obiettivo ambizioso: utilizzare l’arte come strumento di integrazione e dialogo tra il mondo della disabilità e quello dei cosiddetti “normodotati”.
Ecco perché nel corso degli anni il Festival ha cambiato volto: la prima edizione è stata incentrata molto sulla disabilità. Già a partire dall’anno successivo, invece, i promotori hanno scelto di aprire a tutti gli artisti, con e senza disabilità. Una decisione, questa, dettata dalla volontà di «non creare un recinto per pochi – viene spiegato –. Per fare integrazione reale occorreva lavorare ad un format che fosse “integrante”, quindi aperto semplicemente al talento di tutti, a prescindere dalla propria condizione».
Il focus del Festival, pertanto, si è spostato ed è incentrato oggi sul rendere l’arte accessibile a tutti. «Oggi l’obiettivo – viene sottolineato ancora – è fare del Festival delle Abilità una manifestazione totalmente accessibile». Oltre agli elementi più comuni, infatti (interpretariato LIS, sottotitoli, audiodescrizioni), gli organizzatori si impegnano ogni anno nella ricerca e nell’individuazione di spunti nuovi per favorire la migliore fruizione possibile di tutte le esperienze proposte nel corso della rassegna. Proprio dell’anno scorso, ad esempio, è stata l’idea di rendere “tattili” le ombre grazie al contribuito di un’artista che ha replicato le forme prodotte dai giochi di luce su alcuni cartoncini.
Il tema trainante della nuova edizione sarà l’Universal Design, un tema che si lega alla Settimana del Design milanese, in corso proprio in questi giorni, e che vuole interrogarsi sulla possibilità di rendere l’Arte fruibile davvero da tutti. Ci sarà dunque un ospite a tema: Giulio Ceppi, designer e fondatore di Total Tool, che a partire dalla mostra Sociocromie. 100 anni in 25 colori, in esposizione al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, si interrogherà con Chiara Rodriquez sul Colore delle Diverse Abilità. Verrà inoltre presentata, domenica 12, la carrozzina Seatway, progetto della Fondazione Mantovani Castorina – organizzatrice del Festival delle Abilità – e della cordata d’imprese e imprenditori Friendly.
E ancora, nel corso della nuova edizione del Festival saranno presentanti diversi laboratori artistici ed esperienze per il pubblico: una degustazione di vini al buio con la guida del Sommelier Stefano Semeria, i workshop di scienza cosmetica e naturopatia, un laboratorio di scultura a quattro mani condotto dallo scultore cieco Felice Tagliaferri e quello musicale rivolto ai bambini con Simone Longoni, Roobi Roobi e Umberto Valsecchini.
Sono previsti inoltre gli spettacoli di macchine elettro-acustiche dei Mechanics For Dreamers, di danza e teatro, di pittura con Davide Ratzo Ratti.
Appuntamento, quindi, per l’11 e il 12 settembre, dalle 16 alle 23, all’interno del Parco della Biblioteca Chiesa Rossa di Milano.
A questo link è disponibile il programma completo del terzo Festival delle Abilità di Milano. Segnaliamo anche il nostro testo (a questo link), in cui abbiamo riferito dell’anteprima del Festival, tenutasi il 3 settembre scorso, a base di jazz, arte e libri. Per ogni ulteriore informazione e approfondimento: Ufficio Comunicazione Festival delle Abilità (Roberta Curia), festivaldelleabilita@gmail.com.