Regione dopo Regione, sta iniziando in questi giorni un nuovo anno scolastico, caratterizzato segnatamente dalla “ripartenza” dopo quanto è accaduto in quest’ultimo anno e mezzo con l’emergenza dovuta alla pandemia. Sui temi più stringenti riguardanti gli alunni e le alunne con disabilità, abbiamo sentito Vincenzo Falabella, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).
Continuità e formazione sono le “parole chiave” delle battaglie condotte in questi anni dalla FISH, per migliorare l’inclusione scolastica degli alunni e delle alunne con disabilità. Quali sono dunque le istanze più immediate della Federazione di fronte a questo nuovo anno scolastico, che dovrebbe essere quello della ripartenza in presenza, dopo l’epoca della didattica a distanza, ma anche quello in cui si andranno ad applicare i nuovi regolamenti fissati dal Decreto Legislativo 66/17 e in particolare le nuove linee guida sul PEI (Piano Educativo Individualizzato)?
«Per quanto riguarda la continuità, riguardante segnatamente il sostegno, chiediamo innanzitutto una rapida emanazione del regolamento previsto dall’articolo 14 del Decreto Legislativo 66/17, ovvero del primo commsa, che recita: “La continuità educativa e didattica per le bambine e i bambini, le alunne e gli alunni, le studentesse e gli studenti con accertata condizione di disabilità ai fini dell’inclusione scolastica è garantita dal personale della scuola, dal Piano per l’inclusione e dal PEI”. Questo sullo sfondo di una battaglia che per la FISH dura ormai da tempo, ovvero quella dell’istituzione di una nuova classe di concorso dedicata esclusivamente al sostegno.
Per quanto concerne invece la formazione, che riteniamo fondamentale da parte di tutti i docenti, di sostegno e curricolari, anche qui sarà necessario dare rapida concretezza a quell’articolo del Decreto Legislativo 66/17 [articolo 12, N.d.R.] che prevede appunto corsi di specializzazione per la formazione sulla didattica speciale nella scuola dell’infanzia e in quella primaria, nonché una ripresa, con modifica, di quell’altro Decreto Legislativo 59/17, rivolto alle scuole secondarie, ove si prevedeva l’aumento delle ore di specializzazione per i docenti per il sostegno e pure qui un certo numero di Crediti di Formazione Universitaria per i docenti curricolari. Insieme a un immediato avvio dei corsi di aggiornamento obbligatorio in servizio sull’inclusione, riteniamo che siano questi i passaggi fondamentali, per far sì che l’inclusione stessa diventi realtà nelle scuole di ogni ordine e grado».
Il Decreto Legge 111/21 di inizio agosto ha fissato tra l’altro Misure urgenti per l’esercizio in sicurezza delle attività scolastiche, rendendo obbligatorio il Green Pass per tutto il personale operante nelle scuole. Che ne pensa?
«Siamo naturalmente favorevoli a quelle prescrizioni, anche se contiamo su una diffusione sempre più ampia delle vaccinazioni, che permetta finalmente di togliere la mascherina in classe. Chiediamo piuttosto di prendere in considerazione, ciò che il Decreto 111/21 non ha fatto, anche la situazione riguardante gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione, figure di grande importanza ai fini dell’inclusione. Su tale punto, per altro, va ricordato che nei giorni scorsi il Consiglio dei Ministri ha posto rimedio estendendo l’obbligo di Green Passa a tutto il personale che opera nella scuola».
Nella malaugurata ipotesi che sia necessario sospendere di nuovo l’attività scolastica in presenza, facendo ricorso alla didattica a distanza (o didattica digitale integrata), quali saranno le istanze della FISH?
«Qui è necessario tornare agli inizi di quest’anno e a una nostra battaglia che purtroppo non ha dato in tutte le scuole i frutti sperati. Nonostante infatti le chiare prescrizioni ministeriali del marzo scorso, che avevano previsto come, in situazione di didattica a distanza, gli alunni e le alunne con disabilità dovessero invece essere presenti comunque a scuola, affiancati però da compagni senza disabilità, coinvolti a rotazione, questo molto spesso non è avvenuto. Nel caso, quindi, che si dovesse malauguratamente ripresentare la situazione dello scorso anno, sarà sempre quella la richiesta della FISH, che cercheremo di esprimere con forza ancora maggiore».
In conclusione, cosa si attende e si augura la FISH per quest’anno scolastico, rispetto a tutti gli alunni e le alunne con disabilità, oltreché, naturalmente, alle loro famiglie?
Mi piace in questo luogo ricordare le parole di Giuseppe Mazzini, quando scriveva: “Finché uno solo fra i vostri fratelli vegeta ineducato tra gli educati, voi non avrete la Patria come dovreste averla, la Patria di tutti”. Investire nella scuola è la scelta più produttiva per il nostro Paese. Accresce l’intero capitale sociale. Per questo la FISH da anni si spende per migliorare non solo la qualità dell’inclusione scolastica, ma per garantire la giusta e valida formazione per i nostri alunni e alunne, studentesse e studenti con disabilità. A scuola si cresce come persone, si approfondisce il sapere, si scoprono competenze e talenti, si impara a vivere con gli altri, per questo ci si augura che non si debba tornare alla chiusura delle scuole ed alla didattica a distanza. La scuola per tutti è una grande conquista democratica, tuteliamola per il bene del nostro Paese e per il bene dei nostri figli».