Roberto Tarditi, che lottò per il diritto di diventare un uomo
Insieme all’amico Piero, con cui aveva avviato una delle prime esperienze di vita indipendente da parte di persone con gravi disabilità, dopo il troppo “tempo senza vita” al Cottolengo di Torino, Roberto Tarditi, morto di Covid all’inizio di quest’anno, è stato uno di quegli instancabili “lottatori per i diritti di tutti” da non dimenticare mai. «Le sue battaglie – scrive Domenico Massano – sempre più sollecitano un impegno collettivo per porre fine alle logiche istituzionalizzanti alla base dell’inserimento delle persone con disabilità in impersonali e segreganti strutture residenziali»