«Spiace che non vi sia ancora consapevolezza dell’importanza che ormai ricoprono smartphone e tablet, ad esempio per tanti giovani con sindrome di Down, nella comunicazione interpersonale, nelle relazioni, nella costruzione stessa di percorsi di autonomia, di spostamenti nei territori. Spiace, al di là di qualsiasi considerazione economica, che siano prevalsi ancora vetusti stereotipi secondo cui disabilità intellettiva e tecnologia siano fra loro incompatibili. Quella Delibera poteva servire a sottolineare le potenzialità e a promuovere l’immagine positiva di tante persone. Il che vale più di qualsiasi sconto»: così Antonella Falugiani, presidente del CoorDown (Coordinamento Nazionale Associazioni delle Persone con Sindrome di Down), commenta e mette in discussione la recente Delibera n. 290/21/CONS (Disposizioni in materia di misure riservate a consumatori con disabilità per i servizi di comunicazione elettronica da postazione fissa e mobile), prodotta dall’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) e già segnalata anche sulle nostre pagine, che ha ampliato anche alle persone con grave limitazione della capacità di deambulazione l’attuale platea dei consumatori con disabilità destinatari delle agevolazioni in materia di servizi di comunicazione elettronica (persone con disabilità visiva e uditiva), nonché la gamma delle offerte agevolate di rete mobile.
Pur giudicando infatti positivamente tale atto, «a sostegno dell’autonomia personale e dell’impatto della tecnologia sulla quotidianità delle persone con disabilità», il CoorDown sottolinea «con rammarico come questo riconoscimento non riguardi le persone con disabilità intellettiva». (S.B.)
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