Lo scorso anno la premiazione era stata online, questa volta, invece, si è tenuta in presenza presso il Polo Vigilianum di Trento: parliamo del Premio Artistico Letterario-Internazionale Giuseppe Melchionna, promosso dall’Associazione Prodigio di Trento, formata da persone con e senza disabilità, impegnate in àmbito di disabilità e di disagio sociale.
Già nei suoi primi quattro anni di vita, l’iniziativa aveva coinvolto più di seicento tra fotografi, poeti e scrittori dilettanti, provenienti da diverse Regioni d’Italia e dall’estero e anche quest’anno non sono certo mancate le adesioni, se è vero che sono state più di cento le opere arrivate da tutta Italia (Triveneto, Puglia, Lombardia, Lazio, Campania, Basilicata, Emilia Romagna e Toscana), da parte di Autori e Autrici dai 9 ai 90 anni, ma anche dall’Argentina, dal Brasile, dal Belgio e dal Canada, per portare avanti il messaggio a favore dell’inclusione e del rispetto della diversità che caratterizzò la vita di Giuseppe “Pino” Melchionna, lo storico presidente e fondatore di Prodigio, scomparso cinque anni fa, dopo una vita di impegno contro le barriere architettoniche e culturali (se ne legga anche nel box in calce).
Alle opere ritenute più meritevoli, dunque, sono andati buoni per l’acquisto libri e i primi dieci classificati di ogni sezione sono stati premiati con l’inserimento della propria creazione in un’antologia cartacea e con una stampa del vignettista Maurizio Menestrina, educatore dell’ANFFAS.
Come ogni anno le opere dei poeti, dei fotografi e degli scrittori “normodotati” si sono mischiate e intrecciate a quelle arrivate dai laboratori sociali come Happy Ranch, Laboratorio Sociale Pozza di Fassa, Cooperativa Iter e Albergo Etico.
Il concorso, va ricordato in conclusione, è stato realizzato con il patrocinio della Regione Trentino Alto-Adige, della Provincia Autonoma e del Comune di Trento, della Cassa Centrale Banca e con il supporto della Circoscrizione Oltrefersina.
Vediamo dunque chi si è aggiudicato in questa edizione il premio. Per la Fotografia i primi tre classificati sono stati rispettivamente Giovanni Moglia (Amici sempre), Luca Barone (Amicizia ai tempi del Covid) e Gianluca Degli Innocenti (Io, Tu, Noi). Per la Poesia, Diego Baldassarre (L’amore), Emanuele Zambetta (Non de vògghie disce addì – Non ti voglio dire addio) e Christian Gerardini (Amici), terzo ex aequo con Maria Pia Casamassa (Il bacio di Mia). E ancora, per i Racconti, Cristina Biolcati (Notti di violino), Luca Bettega (La bevuta) e Sara Galeotti (Zuppa di vetro). Infine, il premio unico dedicato ai Minori e alle Scuole è andato a Sofia Pergher (Il ragazzo che glitterava le stelle).
«Tra i vari premiati – sottolineano da Prodigio – vogliamo in particolare segnalare le giovanissime autrici trentine Sofia Pergher, Erica Bellotti e Sara Soini, un gruppo di ex studenti dell’Opera Armida Barelli di Rovereto (Trento), la campionessa ipovedente di tandem paralimpico e poetessa Silvana Valente di Schio (Vicenza), che ha reciktato le sue poesie tramite un apposito strumento di lettura per ipovedenti, il maestro di sostegno Diego Baldassarre di Pistoia, il poeta pugliese Emanuele Zambetta, che ha recitato una poesia in vernacolo barese sull’importanza di non arrendersi alla pandemia e l’operatore socio-sanitario Luca Bettega, che ha voluto dedicare il suo secondo posto nella Sezione Racconti agli anziani ospiti dell’RSA di Lecco dove lavora, duramente provati dall’isolamento forzato dell’ultimo anno».
Il 3 dicembre prossimo, in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, verrà lanciato il bando della sesta edizione del concorso. (S.B.)
Per ogni ulteriore informazione e approfondimento: premiomelchionna@prodigio.it.
Giuseppe “Pino” Melchionna
È stato lo storico presidente e fondatore dell’Associazione Prodigio di Trento, scomparso nel 2016 dopo una vita dedicata all’abbattimento delle barriere architettoniche e culturali che ancora oggi purtroppo circondano le persone con disabilità e le loro famiglie.
Per tutti “Pino”, Melchionna era un attivista molto conosciuto a Trento. Divenuto tetraplegico a 21 anni, in seguito a un incidente stradale nel 1979, non si lasciò mai scoraggiare dalla sua situazione e oltre a fondare la Cooperativa La Ruota per il trasporto delle persone con difficoltà motorie, l’Associazione Prodigio e la rivista bimestrale «pro.di.gio.» («Progetto di Giornale»), per dare voce a chi, come lui, sembrava non averne, si batté per favorire l’utilizzo della domotica nell’edilizia popolare, al fine di rendere gli appartamenti accessibili anche alle persone con disabilità motoria in carrozzina e per garantire loro servizi di trasporto dignitosi.
Organizzatore di concerti e feste benefiche, fu testimonial di numerose campagne di sensibilizzazione nelle scuole sull’educazione stradale contro l’abuso di alcol.