L’Italia diventi portavoce in Europa delle buone pratiche sulle Malattie Rare

«Dal confronto tra i partecipanti ai Tavoli di Lavoro che hanno portato a questo incontro, è emerso il ruolo di leadership dell’Italia nella definizione di una strategia europea che possa portare beneficio alle persone con Malattia Rara e non solo. Tocca ora al Governo farsi portavoce di questa buona pratica in Europa»: lo ha dichiarato Annalisa Scopinaro, presidente di UNIAMO-FIMR (Federazione Italiana Malattie Rare), a conclusione dell’incontro denominato “Malattie Rare: il ruolo dell’Italia in uno scenario europeo che cambia”, promosso dalla Federazione stessa

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Disabilità: le novità sul Codice della Strada (e non solo)

Dalla terminologia più appropriata riguardante le persone con disabilità, alla sosta tra le strisce blu; dalla pubblicità sulle strade e sui veicoli, all’aumento delle multe per chi parcheggia sui posti riservati alle persone con disabilità e altro ancora, come la semplificazione per accedere alle agevolazioni sugli adattamenti dei veicoli: convertito nella Legge 156/21, il cosiddetto “Decreto Infrastrutture” contiene una serie di novità di interesse per le persone con disabilità, riguardanti il Codice della Strada e non solo

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Scuola e comunità sociali: tra impegni e sfide

«L’inclusione scolastica dev’essere garantita all’interno della scuola che deve assolutamente riappropriarsi del proprio ruolo formativo per i nostri alunni e alunne con disabilità. Per questo il nostro movimento associativo rivendica con forza il rilancio della scuola stessa e degli investimenti ad essa dedicati»: lo ha dichiarato Vincenzo Falabella, presidente della Federazione FISH, durante l’incontro “Territori educanti. Scuola e comunità sociale tra impegni e sfide”, nell’àmbito del 13° Convegno Internazionale “La Qualità dell’inclusione scolastica e sociale”, in svolgimento a Rimini

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Il 25 novembre, le donne con disabilità e le Associazioni

«Il 25 novembre – scrive Simona Lancioni – si celebrerà la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e, come per altre ricorrenze analoghe, viene da interrogarsi sull’utilità di questi eventi, sull’interesse dell’ultimo minuto che passa quando il minuto è passato. Bisognerebbe iniziare a mettere a tema il sessismo all’interno delle Associazioni di persone con disabilità, del quale il mancato rispetto della parità di genere nei Direttivi è solo una delle espressioni più vistose: questo sì sarebbe un modo di celebrare il 25 novembre fuori dalla retorica!»

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