Scuola e comunità sociali: tra impegni e sfide

«L’inclusione scolastica dev’essere garantita all’interno della scuola che deve assolutamente riappropriarsi del proprio ruolo formativo per i nostri alunni e alunne con disabilità. Per questo il nostro movimento associativo rivendica con forza il rilancio della scuola stessa e degli investimenti ad essa dedicati»: lo ha dichiarato Vincenzo Falabella, presidente della Federazione FISH, durante l’incontro “Territori educanti. Scuola e comunità sociale tra impegni e sfide”, nell’àmbito del 13° Convegno Internazionale “La Qualità dell’inclusione scolastica e sociale”, in svolgimento a Rimini

Alunno con disabilità in carrozzina«Abbiamo ribadito che l’inclusione scolastica dev’ssere programmata e sostenuta dalle Istituzioni e garantita all’interno della scuola la quale deve assolutamente riappropriarsi del proprio ruolo formativo per i nostri alunni e alunne con disabilità. Tutto questo è fortemente voluto dal nostro movimento associativo, oggi realtà autorevole nel Paese, che da più parti rivendica il rilancio della scuola e degli investimenti ad essa dedicati»: lo ha dichiarato Vincenzo Falabella, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), durante uno dei tanti appuntamenti programmati nell’àmbito del 13° Convegno Internazionale La Qualità dell’inclusione scolastica e sociale, in corso di svolgimento a Rimini, a cura del Centro Studi Erickson, e da noi ampiamente presentato nei giorni scorsi.

Territori educanti. Scuola e comunità sociale tra impegni e sfide: questo il titolo dell’incontro cui ha partecipato il Presidente della FISH, una tavola rotonda rivolta in particolare agli insegnanti ai genitori e a ogni altra tipologia professionale interessata, presentata così dagli organizzatori: «La situazione pandemica ha messo in evidenza la necessità di rafforzare i rapporti tra scuola e territorio, immaginando la comunità scolastica pienamente appartenente allo spazio e alla comunità sociale che “abita”. A tal proposito, il ruolo dello sport, del volontariato e dell’associazionismo rinsalda i legami di senso volti alla progettualità esistenziale dei minori, offrendo forme integrative di processi inclusivi e, al contempo, proponendo approcci ed esperienze multimodali, anche alternativi a quelli scolastici, che ben si prestano ad una formazione integrale e poliedrica dei minori. È dunque sempre più importante avanzare, nei processi inclusivi, contemplando sempre la comunità sociale nella quale la scuola opera e verificandone costantemente le comuni azioni progettuali, il raffinamento e l’ampliamento di obiettivi inclusivi. Con questo incontro abbiamo voluto evidenziare tali aspetti e prospettare gli scenari futuri di impegno educativo condiviso tra scuola e comunità». (S.B.)

Per ogni altra informazione: Ufficio Stampa Erickson (Lisa Oldani), lisa.oldani@erickson.it.

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