«Questo è un grande traguardo per le pari opportunità delle persone con DSA nel mondo del lavoro. Auspichiamo pertanto che tutti gli altri Ordini Professionali seguano la strada tracciata dal Ministero della Giustizia, consentendo ai candidati con DSA di accedere a misure compensative negli Esami di Stato per l’abilitazione all’esercizio delle professioni che richiedano l’iscrizione a un Albo»: così Antonella Trentin, vicepresidente dell’AID (Associazione Italiana Dislessia), ha commentato con soddisfazione il Decreto Ministeriale firmato nei giorni scorsi dalla responsabile del Ministero della Giustizia Marta Cartabia, «che ai sensi dell’articolo 6 del Decreto Legge 8 ottobre 2021, n. 139 disciplina le modalità di utilizzo di strumenti compensativi per le difficoltà di lettura, di scrittura e di calcolo, nonché la possibilità di usufruire di un prolungamento dei tempi stabiliti per lo svolgimento delle prove, da parte dei candidati con disturbi specifici di apprendimento (DSA)».
Nella sessione 2021 dell’Esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione di avvocato, dunque, i candidati con DSA (disturbi specifici dell’apprendimento: dislessia, disortografia, disgrafia, discalculia), diagnosticati e certificati secondo quanto previsto dalla normativa vigente, potranno avvalersi, per la prima volta, di strumenti compensativi durante lo svolgimento delle prove. (S.B.)
Per ogni ulteriore informazione e approfondimento: comunicazione@aiditalia.org.