«Seguiamo i princìpi della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità e condividiamo l’adozione dell’Agenda 2030 ONU per lo Sviluppo Sostenibile: entrambe, infatti, hanno sottolineato l’importanza di non lasciare indietro nessuno e la nostra organizzazione, sin dalla sua costituzione, opera nella convinzione che anche nelle disabilità più gravi sia possibile realizzare un progresso ogni giorno, se la società è ben disposta ad accogliere i bisogni della persona e a riconoscerne le potenzialità. Per questo, in occasione della Giornata del 3 dicembre, vogliamo tornare ad accendere i riflettori sui diritti delle persone sordocieche nel nostro Paese, rinnovando l’appello a rendere più attuale la Legge 107/10 [“Misure per il riconoscimento dei diritti alle persone sordocieche”, N.d.R.]. E per guardare concretamente al futuro di queste persone, lanciamo una speciale campagna, denominata #nataleconilcuore, che ha per testimonial l’attore Neri Marcorè, con il principale obiettivo di completare il nostro nuovo Centro Nazionale di Osimo, la “casa per la vita” di chi non vede e non sente».
Lo dicono dalla Lega del Filo d’Oro, la “storica” Associazione nata a Osimo (Ancona), impegnata da oltre cinquant’anni a fianco delle persone sordocieche e con pluriminorazioni psicosensoriali, in vista dell’imminente Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità del 3 dicembre.
A proposito del nuovo Centro Nazionale di Osimo, «si tratta – spiegano dalla Lega del Filo d’Oro – di un’iniziativa all’avanguardia che, a lavori ultimati, consentirà di ridurre i tempi di attesa per le diagnosi e le cure riabilitative, garantendo un intervento precoce soprattutto ai bambini molto piccoli, offrendo loro le migliori possibilità di recupero, e di accogliere un numero maggiore di persone adulte sordocieche e pluriminorate psicosensoriali, incrementando i posti per i ricoveri a tempo pieno e per la degenza diurna».
«Una risposta tangibile – concludono dall’organizzazione nata nelle Marche – fornita ai tanti genitori che si domandano costantemente: cosa succederà a mio figlio quando non ci sarò più? Preoccupazione che, con la complessa sfida imposta dalla pandemia, pesa ancora di più, rimarcando l’urgenza di fornire soluzioni concrete ai bisogni futuri delle persone con gravi disabilità, rendendo evidente quanto il “Dopo di Noi” sia già prepotentemente presente». (S.B.)
A questo link è disponibile un testo di ulteriore approfondimento. Per ogni informazione: Mariarosaria Di Cicco (m.dicicco@inc-comunicazione.it); Chiara Ambrogini (Ufficio Stampa Lega del Filo d’Oro, ambrogini.c@legadelfilodoro.it).
La Lega del Filo d’Oro
Era il 1964 quando Sabina Santilli, una caparbia e lungimirante donna sordocieca, decise di fondare – assieme a un piccolo gruppo di volontari – un’Associazione che potesse rappresentare il «filo aureo della buona amicizia», per aprire al mondo le persone sordocieche e fare in modo che la società si accorgesse di loro. E questo filo prezioso che unisce il sordocieco con il mondo esterno è il concetto che ha ispirato sia il nome che l’attività della Lega del Filo d’Oro, realtà unica in Italia, che da allora fornisce un servizio altamente qualificato alle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali.
La mission – di quella che dal 1998 è divenuta una ONLUS – consiste nell’assistenza, nella riabilitazione, nell’educazione e nel reinserimento in famiglia – e in molti casi anche nella società – delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali.
La Lega del Filo d’Oro ha da sempre svolto campagne di comunicazione e di sensibilizzazione per diffondere la corretta conoscenza della sordocecità e delle problematiche ad essa correlate presso l’opinione pubblica, i media e le Istituzioni ed è oggi punto di riferimento in Italia per la rappresentanza e l’affermazione dei diritti delle persone sordocieche e delle loro famiglie.
Ad Osimo, in provincia di Ancona, si trova la Sede Nazionale, al cui interno vi sono il Centro Diagnostico, che formula una valutazione globale ed effettua interventi precoci per bambini al di sotto dei 4 anni, i Servizi Educativo-Riabilitativi, il Settore Medico, il Centro di Ricerca e il Centro di Documentazione.
Con circa 600 dipendenti, più di 650 volontari e circa 500.000 sostenitori, la ONLUS è presente oggi in Italia in 8 Regioni con 5 Centri Residenziali, a Osimo, Lesmo (Monza Brianza), Modena, Molfetta (Bari) e Termini Imerese (Palermo) e 3 Sedi Territoriali a Padova, Roma e Napoli.
L’Associazione può contare su un team completo di professionisti, composto da una parte da operatori educativo riabilitativi, fisioterapisti, psicologi e assistenti sociali, dall’altra da medici specializzati, come neurologi, ortopedici, oculisti, pediatri, genetisti, dentisti, logopedisti e fisiatri, oltre a tutto il personale amministrativo e dei servizi generali.
Per ogni ospite della Lega del Filo d’Oro viene elaborata una terapia riabilitativa personalizzata e sistemi adeguati di comunicazione, per permettergli di stabilire relazioni col mondo e recuperare, quanto più possibile, una dimensione fatta di dignità e autonomia.
Le attività svolte vengono attualmente finanziate solo in parte da fondi pubblici, mentre circa il 65% delle entrate arrivano grazie alle risorse donate da privati. La Lega ha anche fondato un proprio Centro di Ricerca e collabora in Italia con numerosi istituti universitari, così come, a livello internazionale, con altri enti e organizzazioni che perseguono i medesimi obiettivi. (S.B.)
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