«La nostra Associazione tutta si unisce alle celebrazioni che si stanno svolgendo a livello mondiale, per richiamare, ancora una volta, l’attenzione sulla necessità di garantire i diritti umani, civili e sociali, nonché la Qualità di Vita, a tutte le persone con disabilità, specie intellettive e causate da disturbi del neurosviluppo e alle loro famiglie»: lo si legge in una nota diffusa il 3 dicembre scorso, l’ultima Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, dall’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), ove si aggiunge che «tale esigenza ha origine proprio dalle persone con disabilità e dalle loro organizzazioni rappresentative che, come la nostra, reclamano una maggiore attenzione da parte dei Governi e delle Istituzioni locali nel dare ascolto alla loro voce, sempre e in qualunque contesto, in particolare rispetto a quegli aspetti culturali, sociali, economici e politici che li riguardano in prima persona. E ciò assume particolare rilievo, se pensiamo che il tema cui è stata dedicata la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità del 2021 è stato, appunto, “Leadership e partecipazione delle persone con disabilità alla creazione di un mondo inclusivo, accessibile e sostenibile dopo la pandemia da Covid” [se ne legga anche sulle nostre pagine, N.d.R.], un tema, più che mai attuale, che si proietta in avanti, verso un futuro post-pandemico resiliente, ma allo stesso tempo inclusivo, accessibile e sostenibile, a conferma dell’importanza di garantire a tutte le persone con disabilità il pieno diritto a partecipare alla vita comunitaria, ad autodeterminarsi e autoaffermarsi, come anche sancito dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità».
«In particolare – sottolineano ancora dall’ANFFAS -, sono proprio i principi di autodeterminazione e autorappresentanza a configurarsi come requisiti indispensabili per assicurare alle persone con disabilità di poter contribuire attivamente al perseguimento degli Obiettivi previsti nell’ambito dell’Agenda ONU 2030 che, ricordiamo, si impegna a “non lasciare nessuno indietro” per la costruzione di una società migliore. Un concetto, quest’ultimo, definito e ripreso nei giorni scorsi anche dal segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres che, riproponendo lo slogan del movimento associativo delle persone con disabilità Niente su di Noi, senza di Noi, ha esortato “tutti i Paesi ad attuare pienamente la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, aumentare l’accessibilità e smantellare le barriere legali, sociali, economiche e di altro tipo con il coinvolgimento attivo delle persone con disabilità e delle loro organizzazioni rappresentative».
«Si tratta di un impegno – commenta amaramente Roberto Speziale, presidente nazionale dell’ANFFAS – fino ad oggi purtroppo disatteso. È sufficiente infatti soffermarsi ad analizzare quanto accaduto in Italia, così come nel resto del mondo, durante la pandemia, a partire dal completo abbandono delle persone con disabilità nel primo lockdown, per passare all’esclusione iniziale delle stesse all’interno delle categorie prioritarie della campagna vaccinale; sono state proprio le persone più fragili – qui comprese le persone con disabilità intellettive e i loro familiari – ad avere risentito maggiormente dell’impatto dell’emergenza, abbandonate a loro stesse e trattate alla stregua, come più volte da noi denunciato, di “cittadini di serie B”. Tutto questo è indice di come molto deve essere ancora fatto per imprimere quel cambiamento culturale di cui parliamo ormai da anni. È vero, numerosi passi avanti sono stati fatti, specie a livello culturale, proprio grazie ai paradigmi della Convenzione ONU, alcuni dei cui concetti sono stati nel tempo recepiti all’interno del linguaggio quotidiano. Ma ancora non basta. Rinnoviamo dunque il nostro impegno affinché alle parole seguano i fatti, fatti concreti che sappiano rispondere alle istanze delle persone con disabilità che chiedono all’unisono di essere ascoltate, comprese e incluse al pari di qualsiasi altra/o cittadina/o».
Già da tempo l’ANFFAS ha fatto propria l’esigenza di far partecipare, in maniera attiva e responsabile, le persone con disabilità al dialogo con la comunità di appartenenza e le Istituzioni, anche attraverso la costituzione di una Piattaforma Italiana Autorappresentanti In Movimento (PIAM), il primo movimento di Autorappresentanza (Self-Advocacy) a livello nazionale, composto da persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo, uno spazio condiviso dove gli stessi autorappresentanti hanno la possibilità di dibattere insieme ed esprimere le proprie idee, opinioni e richieste rispetto a questioni riguardanti non solo la cura e l’assistenza, i servizi e i diritti, ma anche temi quali il significato stesso della disabilità, di concetti come l’umanità, le competenze, la cittadinanza, le risposte etiche alla diversità umana.
«In questa prospettiva – dichiarano dall’ANFFAS – la Giornata del 3 dicembre rappresenta l’occasione più importante che il movimento associativo delle persone con disabilità ha per ottenere la giusta attenzione e, al contempo, per valorizzare ogni singolo individuo, indipendentemente dal fatto che abbia o meno una o più disabilità, e abbattere qualsiasi tipo di barriera, discriminazione, pregiudizio e stigma che ne limitino il riconoscimento e il godimento dei diritti fondamentali».
«Come ANFFAS – annota ancora Speziale – auspichiamo pertanto che, attraverso le nostre iniziative promosse in occasione del 3 dicembre scorso a livello locale e nazionale, a partire dal convegno Progettare Qualità di Vita: L’evoluzione della L 112/2016 del 1° dicembre [se ne legga ampiamente anche sulle nostre pagine, N.d.R.], per parlare poi delle reti associative con cui collaboriamo, come la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e il convegno da essa organizzato sempre per il 3 dicembre [La FISH verso la Conferenza Nazionale sulla Disabilità, N.d.R.], saremo in grado di sensibilizzare l’opinione pubblica ad accettare e comprendere la disabilità, nonché a favorire, passo dopo passo, l’integrazione e l’inclusione delle persone con disabilità quali protagoniste attive e responsabili delle proprie scelte per il futuro e per la comunità in cui vivono».
«Continueremo quindi – conclude Speziale – sempre all’insegna delle parole Niente su di Noi, senza di Noi e attraverso il dialogo, il monitoraggio e il sollecito costante presso il Governo e le Istituzioni afferenti il mondo della disabilità e, più in generale il Terzo Settore italiano, a sostenere le famiglie e le persone con disabilità che da oltre sessant’anni rappresentiamo nella presentazione delle loro istanze. Il tutto affinché ne siano pienamente rispettati e promossi i diritti, all’interno di una visione inclusiva della disabilità». (S.B.)
Per ulteriori informazioni: comunicazione@anffas.net.