Come riferisce la testata «Quotidiano Sanità.it», i dati riguardanti il 2020 elaborati da Eurostat, l’Ufficio Statistico dell’Unione Europea, confermano che in tutti gli Stati Membri dell’Unione le persone con disabilità sono esposte a un rischio più elevato di povertà o esclusione sociale rispetto al resto della popolazione (il 29% della popolazione con disabilità pari o superiore a 16 anni, di fronte al 19% di chi non ha una disabilità).
Sempre nel 2020, gli Stati con la più alta percentuale di persone con disabilità a rischio di povertà o esclusione sociale erano la Bulgaria (52,3%), l’Estonia (40,4%), la Lettonia (39,3%), la Lituania (38,7%) e la Croazia (38,2%), mentre, sull’altro versante, le percentuali più basse si registravano in Slovacchia (20,3%), Danimarca (21,8%), Finlandia e Austria (22,3% ambedue) e Repubblica Ceca (23,4%).
Per quanto riguarda l’Italia – ove però i dati si riferivano al 2019, ovvero prima della pandemia e quindi con un presumibile peggioramento della situazione nel periodo successivo – il nostro Paese si poneva leggermente al di sopra della la media europea con il 29,5% delle persone con disabilità a rischio di povertà o esclusione sociale. (S.B.)
La disabilità fa correre maggiori rischi di povertà o esclusione sociale
Anche i dati dell’Unione Europea lo confermano: in tutti gli Stati Membri le persone con disabilità sono esposte ad un rischio più elevato di povertà o esclusione sociale rispetto al resto della popolazione (il 29% della popolazione con disabilità pari o superiore a 16 anni, di fronte al 19% di chi non ha una disabilità). In tale quadro l’Italia risultava di poco al di sopra della media europea, ma i dati riferiti al nostro Paese riguardavano il 2019, ovvero prima della pandemia, e quindi con un presumibile peggioramento della situazione nel periodo successivo