Per re-includere nella società le persone anziane con disabilità visiva

Valorizzare e re-includere quel capitale umano della nostra società, gli anziani, che, senza una reale ragione, sono considerati non più “funzionali” alla stessa società. In parallelo puntare all’autonomia delle persone anziane con cecità o ipovisione, attraverso l’apprendimento dell’utilizzo delle nuove tecnologie, del Braille e della mobilità: sono gli obiettivi del progetto “Muoviamoci insieme. Tra rete ed autonomia il futuro degli anziani non vedenti”, presentato in questi giorni dall’UICI di Napoli (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti)

Persona anziana che usa uno smartphoneÈ stato presentato in questi giorni, presso l’UICI di Napoli (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), il progetto Muoviamoci insieme. Tra rete ed autonomia il futuro degli anziani non vedenti, iniziativa finanziata dalla Regione Campania, che ha iniziato il proprio iter nel 2020, sin dagli inizi dell’emergenza sanitaria. «È accaduto quando – spiega Giuseppe Fornaro, coordinatore della Commissione Ausili, Nuove Tecnologie e Accessibilità dell’UICI di Napoli, oltreché consigliere nazionale dell’UICI – grazie alla tecnologia siamo riusciti a starci “vicino”. Da lì, infatti, è emersa l’importanza di estendere tali mezzi di comunicazione anche alle persone anziane con disabilità visiva, ovvero a coloro che, per pigrizia all’apprendimento o per reticenze culturali, rifiutano i nuovi sistemi di informatizzazione, restando in tal modo ai margini di una società troppo “veloce” nei cambiamenti. Un’emarginazione ancor più frustrante, se è presente una disabilità».

Muoviamoci insieme, dunque, è rivolto a quaranta persone con minorazione visiva di età compresa tra i 55 e i 75 anni e prevede l’apprendimento del Braille, dei sistemi informatici (PC, tablet, cellulari), oltre a percorsi riabilitativi alla mobilità e anche ad attività di mutuo aiuto.
«Questa iniziativa – aggiunge Fornaro – ha come obiettivo principale la valorizzazione e la re-inclusione di quel capitale umano della nostra società, gli anziani, appunto, che, senza una reale ragione, sono considerati non più “funzionali” alla stessa società. E in parallelo si punta all’autonomia delle persone anziane con cecità o ipovisione, attraverso l’apprendimento dell’utilizzo delle nuove tecnologie, del Braille e della mobilità». (S.B.)

Per ogni ulteriore informazione e approfondimento: Giuseppe Fornaro (fornarog2012@gmail.com).

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