Com’è noto, il 1° dicembre scorso la Commissione Tecnico-Scientifica dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ha approvato l’estensione di indicazione dell’utilizzo del vaccino Comirnaty (Pfizer) per la fascia di età compresa tra 5 e 11 anni, con formulazione specifica (pediatrica) e con una dose ridotta (un terzo del dosaggio autorizzato per adulti e adolescenti). La schedula vaccinale, inoltre, prevede la somministrazione di due dosi a distanza di tre settimane l’una dall’altra.
A seguito dunque di questo aggiornamento, la Commissione Medico-Scientifica della UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) ha ritenuto opportuno elaborare una specifica nota con alcune raccomandazioni sulla vaccinazione anti Covid per i bambini/e e ragazzi/ragazze che soffrono di patologie croniche, incluse le malattie neuromuscolari (distrofia, amiotrofia, miotonia ecc.).
«Il vaccino – scrivono dalla Commissione Medico-Scientifica della UILDM – è raccomandato in tutti i casi perché si è mostrato efficace nel ridurre di circa il 91% il rischio di infezione e di prevenire casi severi, sia pur rari, dovuti direttamente al virus o alle sue complicanze infiammatorie. Nel beneficio di una vaccinazione si deve considerare non soltanto la protezione dalla malattia, ma anche la possibilità di frequentare con una maggiore sicurezza la scuola e mantenere gli spazi ricreativi ed educativi, particolarmente importanti per lo sviluppo psichico in questa fascia di età».
«La raccomandazione alla vaccinazione – si legge ancora nella nota – è anche maggiore se il bambino/bambina soffre di patologie croniche, incluse le malattie neuromuscolari. Infatti, il vaccino aiuta a prevenire possibili effetti più gravi dovuti al Covid-19: è quindi molto più rischioso lasciare un bambino con malattia neuromuscolare senza alcuna protezione. Le controindicazioni sono rarissime e in ogni caso i vantaggi della vaccinazione superano i pochissimi rischi. Gli specialisti che seguono il bambino potranno dare utili indicazioni in tal senso». (S.B.)
A questo link è disponibile la nota completa prodotta dalla Commissione Medico-Scientifica della UILDM di cui si parla nel presente testo. Per ulteriori informazioni: uildmcomunicazione@uildm.it (Alessandra Piva e Chiara Santato).
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