Perché ci vuole tatto

Come cambia la conoscenza del mondo per chi non vede sin dai primi giorni di vita? Quali strategie e strumenti utilizzare per realizzare viaggi ed esperienze fruibili e godibili appieno anche da chi ha una disabilità visiva? Come progettare esperienze che riescano a coinvolgere tutti i sensi?: a queste e altre domande si cercherà di rispondere durante “Perché ci vuole tatto”, corso pratico di formazione sulla disabilità visiva, che si terrà dal 26 al 30 gennaio presso il Monasterino della Conoscenza, a qualche chilometro da Siena, a cura dell’Associazione bolognese La Girobussola
Visione tattile di un'opera scultorea
Visione tattile di un’opera scultorea

«Cosa significa, a livello cognitivo, essere ciechi dalla nascita? Come cambia la conoscenza del mondo e della realtà circostante per chi non vede sin dai primi giorni di vita? Quali strategie e strumenti utilizzare per realizzare viaggi ed esperienze fruibili e godibili appieno anche da chi ha una disabilità visiva? In che modo i musei possono sviluppare attività e percorsi accessibili e inclusivi? Come progettare esperienze che riescano a coinvolgere tutti i sensi? E ancora, in che modo un viaggio o una visita possono essere strumenti di conoscenza reciproca tra i partecipanti e di crescita individuale e collettiva? Ospiti in un luogo magico immerso nelle campagne senesi, avremo modo di dare risposta a tutte queste domande, sviluppando un percorso agile, ma approfondito, su cinque giornate che passeremo sempre insieme»: così l’Associazione bolognese La Girobussola presenta il corso pratico di formazione sulla disabilità visiva, denominato Perché ci vuole tatto, cui ci si potrà iscrivere fino al 15 gennaio e che si terrà dal 26 al 30 gennaio presso il Monasterino della Conoscenza, a qualche chilometro da Siena. (S.B.)

A questo link è disponibile un testo di ampio approfondimento sull’iniziativa. Per ogni altra informazione: info@girobussola.org.

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