Affidiamo all’Associazione bolognese degli Amici di Luca – che ha dato vita nel capoluogo emiliano alla nota Casa dei Risvegli Luca De Nigris, innovativa struttura pubblica rivolta alle persone con gravi cerebrolesioni, in stato vegetativo o con esiti di coma – un ricordo di David Sassoli, presidente del Parlamento Europeo scomparso nella prima mattinata di oggi, 11 gennaio.
Con la scomparsa di David Maria Sassoli perdiamo una brava persona, competente e sensibile che, per quanto ci riguarda, ha seguito il percorso della nostra Giornata Nazionale dei Risvegli per la Ricerca sul Coma – Vale la Pena, evento giunto nell’ottobre scorso alla sua settima edizione europea, avvalendosi dell’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo, ciò che ha coinciso con un chiaro riconoscendo della dimensione europea della nostra iniziativa.
A tal proposito, vogliamo qui ricordare il messaggio profondo e non formale che Sassoli ci inviò, proprio in occasione di un’edizione della Giornata Europea dei Risvegli, definendola «un’iniziativa che riunisce tutte le persone che si trovano ad affrontare la realtà di chi si è risvegliato dal coma o dopo aver subito lesioni cerebrali: dai familiari, ai prestatori di cure, al personale sanitario, ai volontari».
«Il vostro impegno per la riabilitazione di questi pazienti nel loro cammino verso l’accettazione di una vita profondamente cambiata – aveva scritto ancora Sassoli – è lodevole e ammirevole. Credo fermamente che sia vitale consentire alle persone con disabilità di integrarsi nella società e parteciparvi pienamente. L’Unione Europea ha adottato una legislazione e attuato politiche e iniziative per combattere qualsiasi forma di discriminazione fondata sulla disabilità. Purtroppo esistono ancora stereotipi, pregiudizi e preconcetti che perpetuano la stigmatizzazione e la disuguaglianza. Il Parlamento Europeo riconosce che il lavoro è un’importante fonte di benessere psicosociale per le persone e che l’integrazione dei disoccupati di lunga durata nel mondo del lavoro attraverso misure personalizzate è un fattore chiave nella lotta alla povertà e all’esclusione sociale. L’integrazione delle persone che ritornano al lavoro dopo un infortunio o una malattia, sia fisica che mentale, ha molteplici effetti positivi, ad esempio l’aumento del benessere degli interessati e la riduzione dei costi a carico dei sistemi nazionali di sicurezza sociale e delle singole imprese. Inoltre, la nostra Istituzione ha invitato gli Stati Membri a prestare particolare attenzione alle necessità degli adulti vulnerabili più svantaggiati e a introdurre misure volte a garantire che essi non soffrano discriminazioni legate a questa condizione».