Nato all’Università di Torino durante il lockdown e successivamente costituitosi in gruppo informale a livello nazionale, inserito nell’albo delle organizzazioni studentesche dello stesso Ateneo torinese, UNIDAD – acronimo che sta per Universitari per la Didattica a Distanza Integrata – chiede appunto, come si legge nel suo Manifesto Nazionale (disponibile a questo link), «la prosecuzione e l’implementazione in tutti gli Atenei della didattica a distanza quale prezioso strumento integrativo e complementare – non in sostituzione e mai in contrapposizione alla didattica tradizionale in presenza – anche in futuro, sulla scorta di quanto già sperimentato durante il periodo di emergenza sanitaria».
All’organizzazione aderiscono anche le Associazioni Studenti Caregiver e Genitori Tosti in Tutti i Posti, la quale ultima – nel segnalare la nascita a Verona di un gruppo di UNIDAD, che ha già attivato una petizione dalle molte adesioni – spiega come si chieda in sostanza alle Università «di attivare, in maniera permanente, la didattica in modalità a distanza e soprattutto di mettere a disposizione le registrazioni delle lezioni, nonché di permettere a tutte le categorie svantaggiate di conseguire gli esami da remoto, pensando non solo agli studenti e studentesse con disabilità, ma anche agli studenti-lavoratori, ai caregiver familiari, alle mamme e ai papà single, ai disoccupati e a chiunque per motivi economici sia discriminato dalla didattica in presenza a proseguire e completare il proprio percorso di studi». (S.B.)
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